La chiesa cattolica inglese e quella gallese il prossimo 17 giugno celebreranno la Giornata per la vita, iniziativa annuale dalla Conferenza episcopale (Cbcew) di Inghilterra e Galles, per sensibilizzare l’opinione pubblica locale sul "significato e il valore della vita umana in ogni sua fase e condizione", che nell'edizione 2018 ha come tema la tratta di esseri umani.

Informato dell’iniziativa, Papa Francesco ha inviato alla Cbcew, tramite l’arcivescovo Edward Joseph Adams, un messaggio in cui, oltre ad invocare l'intervento di Dio per "liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati dal commercio e dalla tratta di esseri umani e possa portare conforto a coloro che sono sopravvissuti a tale disumanità", rivolge un appello, affinché tutti noi "possiamo aprire gli occhi, vedere la miseria di coloro che sono completamente deprivati della loro dignità e della loro libertà, e ascoltare il loro grido di aiuto".

Solo nel Regno Unito, si stima che ogni anno ci siano oltre 13mila vittime della tratta.

Come hanno fatto sapere i vescovi inglesi e gallesi, il tema dell'edizione 2018 della Giornata del vita, prende spunto da quanto scritto da Papa Francesco nell'esortazione apostolica "Gaudete et Exsultate" sulla dignità di ogni essere umano, facendo riferimento al paragrafo 101, dove il Papa afferma: "La difesa dell’innocente che non è nato, per esempio, deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra… Ma ugualmente sacra è la vita dei poveri che sono già nati, che si dibattono nella miseria, nell’abbandono, nell’esclusione, nella tratta di persone, nell’eutanasia nascosta dei malati e degli anziani privati di cura, nelle nuove forme di schiavitù, e in ogni forma di scarto."

A capo della Cbcew è il cardinale Vincent Nichols che presiede anche il Gruppo Santa Marta, un’alleanza che riunisce a livello internazionale vescovi, comunità religiose, rappresentanti della società civile che lavorano insieme per eliminare il traffico di esseri umani e la schiavitù moderna.

Il nome del gruppo fa riferimento alla residenza del Papa, perché lì i membri fondatori hanno soggiornato nel 2014 prima di firmare, alla presenza del Santo Padre, l'atto costitutivo. Il gruppo è rappresentato in oltre 30 Paesi.