È di oggi la notizia che Toshiba ha venduto la sua partecipazione nella Dynabook, marchio tramite il quale ultimamente la casa giapponese commercializzava i prodotti della sua linea di personal computer.
Sharp (ma si dovrebbe dire Foxconn), già nel 2018, aveva acquistato l'80% del ramo di azienda di Toshiba destinato al personal computing. Oggi ha completato l'acquisto delle rimanenti azioni.
Pertanto, Toshiba ufficialmente non è più un produttore di PC o laptop.
Una notizia che fa un certo effetto considerando che il primo PC portatile Toshiba, il T1100, fu messo sul mercato nel lontano 1985. Pesava 4 kg e funzionava con floppy disk da 3,5 pollici.
Nel 2011 le vendite di Toshiba nel settore dei personal computer raggiunsero i 17 milioni di unità, ma nel 2017 erano scese a 1,9 milioni.
Così, un altro degli storici produttori che hanno contribuito allo sviluppo e alla diffusione dei pc in tutto il mondo scompare da questo mercato, ormai nelle mani di aziende in grado di sostenere bassi costi e sufficiente redditività con prezzi di mercato molto convenienti, come la cinese Lenovo, o di aziende come Apple che, al contrario, vende carissimi i suoi prodotti sulla base di un rapporto di fedeltà, quasi mistico, con i propri consumatori, basato quasi esclusivamente sul marchio.