A Vancouver nel 2016 è stata annunciata l’emergenza per morti da overdose, il cui numero è salito oggi a 9400.

La proposta di depenalizzazione della Provincia della Columbia Britannica è stata accettata due settimane fa dal governo federale, pur con qualche modifica e per un periodo di prova di tre anni.

Esultano quelli che vedono in un approccio liberale e non ideologizzato la soluzione a un problema sociale e sanitario più che giudiziario: la ministra della Salute mentale della Columbia Britannica Sheila Malcolmson dice che molte morti sono avvenute in solitudine per la vergogna del consumatore di essere un tossico, mentre secondo la funzionaria provinciale dottoressa Bonnie Henry bisogna smettere di stigmatizzare l’uso di droga e diminuire i danni che provoca la paura di essere arrestati e criminalizzati.

La ministra federale della Salute mentale e delle Tossicodipendenze Carolyn Bennett dice che se il “modello Vancouver” servirà a salvare vite, come è nelle intenzioni dei politici, allora potrà essere copiato dalle altre Province.

Dal 31 gennaio 2023 il possesso fino a 2,5 grammi per uso personale di cocaina, ecstasy, metamfetamina e oppioidi non sarà perseguito penalmente e le sostanze non saranno confiscate. In prima battuta, però, la Columbia Britannica chiedeva una soglia di 4,5 grammi e con differenza a seconda del tipo di droga.