“Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni.”
Con questa dichiarazione il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, il 31 dicembre ha comunicato la morte del 95enne Joseph Ratzinger, il cui papato come Benedetto XVI è durato 7 anni e 315 giorni, dal 24 aprile 2005 al 28 febbraio 2013.
Sempre la Sala Stampa vaticana ha fatto sapere che la salma del papa emerito sarà esposta nella Basilica di San Pietro per il saluto dei fedeli dalla mattina di lunedì 2 gennaio.
Che Ratzinger fosse arrivato al fine vita lo aveva anticipato papa Francesco al termine dell'ultima udienza generale del 2022, lo scorso 28 dicembre, quando aveva invitato a pregare per il Papa emerito, perché "molto ammalato".
Il percorso nella Chiesa cattolica, per Ratzinger, è cominciato da studente universitario quando aveva 20 anni, dopo un anno dall'iscrizione all'Istituto superiore di filosofia e teologia di Frisinga, ed è proseguito da "professore"... per trent'anni. È diventato pastore quando è stato nominato vescovo, senza mai esser stato un prete, a contatto con la gente.
Da teologo, ha partecipato al Concilio Vaticano II come riformista, per poi rivedere le sue posizioni alla fine degli anni '60. Dello spirito riformatore del Vaticano II ha però difeso l'ecumenismo.
Nominato Papa in successione alla linea teologica e politica di Giovanni Paolo II, che lo aveva voluto prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e curatore del Catechismo della Chiesa cattolica, Ratzinger ha interpretato il pontificato in relazione a come ha vissuto, da una parte con l'atteggiamento condiscendente del cattedratico quasi costretto a dover rivolgersi al popolo ignorante a cui elargire perle di saggezza... dottrinale, dall'altra considerando che la macchina temporale dello Stato vaticano potesse andare avanti da sola senza che lui se ne dovesse occupare... in fondo dei cardinali erano lì per quello.
Cosa sia accaduto lo abbiamo visto e, intelligentemente, Ratzinger ha avuto l'accortezza e il merito di farsi da parte, prendendo atto che fare il Papa non era nelle sue corde. Inutile enumerare le vicende negative i cui strascichi sono arrivati fino ad oggi. Tra le molte cose cui si possono rimproverare a Benedetto XVI, il modo in cui ha cercato di gestire il tema della pedofilia nella Chiesa, cecando di nascondere, per quanto possibile, la polvere sotto il tappeto... nonostante le dimensioni e la gravità del fenomeno.
Anche per questo, la consapevolezza di essere inadeguato al compito a cui era stato chiamato va apprezzata e compensa, in parte, le scelte del passato.
Naturalmente, tutti ne parleranno bene (specialmente i post-fascisti che lo hanno eletto come propria icona) e lo faranno sicuramente santo, con tanto di miracolo annesso... ormai usa così. Per quel che mi riguarda, gli auguro di riposare in pace.