C’è la ratio tra il volere e il potere
Vi racconto una storiella facendo un esempio provocatorio.
Il Padre eterno appare a una persona e le dice: se investi su questo asset, vincolato per n periodi, potrai guadagnare molto.
Profilatura molto molto sintetica del cliente.
Il cliente ha beni immobiliari per 300, investimenti mobiliari per 100 e una disponibilità immediatamente liquida di 20 sul conto corrente per un totale di 420.
Che cosa farà la persona?
1) Potrebbe decidere di investire l’intera somma immediatamente liquida di 20 o, prudentemente, anche solo una parte di questa.
Potrebbe essere la scelta di un investitore saggio o di un ateo che non si fida proprio…
2) Un cliente ingordo e poco attento alla gestione del rischio potrebbe ipotizzare di investire non solo i 20 liquidi, ma potrebbe smobilizzare i 100 attualmente investiti (con tanto di penale) e chiedere un mutuo in banca ipotecando la casa per 200 ad esempio.
Così si ritroverebbe con una disponibilità di 320, un’ipoteca sulla casa e, soprattutto, non avrebbe neanche un euro disponibile fino al prossimo stipendio, ma poco cambia.
Investe quindi in blocco 320, vincolati per n periodi.
Dopo poco, la persona ha un imprevisto in famiglia di piccola entità, diciamo 5, scegliete voi quale (cambio di auto dopo un incidente non grave, lavori idraulici non rimandabili a casa dopo una perdita, pagare l’università al figlio), …, senza andare su cose proprio brutte…
In pratica, ha un’emergenza di 5 e nessuna disponibilità e deve smobilizzare obbligatoriamente l’investimento (supponiamo che si possa fare) perdendo veramente molto questa volta. Paga il dovuto, ma poi non può più rientrare nell’investimento consigliato (per l’importo minimo o per la chiusura del periodo di sottoscrizione ad esempio) e che ha appena abbandonato. A quel punto, ripaga la banca e chiude l’ipoteca.
Morale della favola, passa da un capitale iniziale di 320 a, ipotizzando 20% di spese tra aperture e chiusure dell’ipoteca e dell’operazione finanziaria con le relative penali, a meno di 260. L’ammontare esatto non importa veramente, ma è solo per rendere l’idea.
Dopo n periodi, invece, l’investimento ha portato a un utile di n%, ipotizziamo un risultato percentuale a 3 cifre. Ricordiamoci che il consiglio viene dall’alto…
Che cosa è accaduto?
Il Padre eterno, ovviamente, aveva ragione, ma la persona non ha tenuto conto delle cose normali della vita e ha investito più di quanto poteva permettersi. Quindi ha perso molti soldi, mentre avrebbe dovuto guadagnarne.
In certi casi, neanche il Padre eterno ci può aiutare se non siamo ragionevoli.
Oggi mi fermo qua. Voglio solo fare riflettere. Gli spunti non mancano.
Cordialmente
Giovanni