Articolo in risposta all'intervista del 4 giugno rilasciata ad una tv locale da Amedeo D'Alessio, Segretario Generale Filt-Cgil Campania a commento delle dichiarazioni in essa riportate .
(www.facebook.com/TvOggiSalerno/videos/182627226448848/).


Innanzitutto il Consiglio di Stato, il 5 giugno, come era previsto non ha dato nessuna  sospensiva,  pertanto al momento la sentenza del Tar, a tutti gli effetti di legge, è ancora valida e nessuna opera al momento  può essere realizzata, non essendo esistente alcuna autorizzazione per la sua realizzazione.

Tutti erano a conoscenza da anni che esistevano questi due ricorsi ai decreti ministeriali che possono, per legge, essere impugnati entro determinati termini da chiunque. Così hanno fatto i cittadini, nulla di più... e con fondi propri.


La scarsa conoscenza del problema e la non conoscenza del master plan dimostrano che i fatti sono andati in modo diverso.

Innanzitutto sfatiamo il fatto che solo 12 cittadini hanno fatto ricorso. Il motivo è chiaro e semplice. Una causa del genere  ha un costo di decine di migliaia di euro e non è da tutti non solo mettere sul banco tali somme, ma anche avere il coraggio e la forza di andare contro le istituzioni.  Infatti si è visto che  si sono presentati  in appello, per dar forza ai perdenti, anche altri soggetti istituzionali,  in precedenza non presenti (truppe in soccorso).

L’opera, per anni, è stata fatta passare come "allungamento della pista" e non come una grande opera che avrebbe interessato 56 ettari di terreno con sconvolgimento della zona e traffico da milioni di passeggeri sulla testa (dovevano essere 500.000 .  Mi chiedo, perché sono andati tanto avanti e perché sono stati spesi soldi pur sapendo che esisteva il rischio di una sentenza negativa?

Durante il procedimento Via del 2016 hanno partecipato i cittadini, ho partecipato anche io con le osservazioni, dalle quali poi sono scaturite le tre prescrizioni ambientali (ricordate sempre che l’opera ha tre prescrizioni che doveva ottemperare prima della costruzione).

Pretende, chi è stato intervistato, che qualcuno con la quinta elementare, magari  onorevole agricoltore,  possa presentare osservazioni di livello in un  procedimento Via oggettivamente complesso,  dopo averne letto migliaia di pagine?  Ma si sa cosa sia e quanto sia complesso  e articolato un master plan e  quali competenze sia necessario avere e con chi ci si deve confrontare? 

Altro che ricorso postumo e strumentale. E' chiaro che devo pensare che si prevedeva che nessuno, nel totale silenzio, presentasse osservazioni...  Ma conoscete l'area di cui si parla, conoscete i 56 ettari di terreno e cosa contengono?  Qui parliamo di 60 campi di calcio in pieno territorio agricolo, altro che bonifica! Senza dimenticare che si dovrebbe pure deviare il corso di due torrenti. 

va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1618/2734?Testo=&RaggruppamentoID=9#form-cercaDocumentazione


Abbiamo più volte presentato osservazioni e grazie alla richiesta di una persona che ha partecipato al procedimento furono resi noti i nomi degli espropriati  fino a quel momento "sconosciuti"... Si parlava di espropri importanti, ma non degli espropriati... chi avrebbe dovuto partecipare al procedimento Via? 

Vorrei ricordare che anche oggi, 5 giugno 2020, nessuno ha mai ricevuto alcuna comunicazione di notifica di esproprio sui propri terreni e case. I nominativi uscirono in corso di procedimento Via e furono espressamente richiesti  da alcuni cittadini a ministero e controparte e solo in seguito furono  pubblicati sul giornale.  Anzi al momento non escludo che alcuni soggetti da espropriare  possano ancora esserne all’oscuro.


Io stesso ho presentato osservazioni anche al master plan di Capodichino che è stato ritirato proprio per impossibilità ad adempiere ad alcune richieste che riguardavano ambiente e salute. Stessa cosa al Leonardo da Vinci, anch’esso ritirato .

Quali associazioni ambientalistiche avrebbero dovuto partecipare?  

Legambiente si è schierata per avere l’aeroporto senza conoscere minimamente nulla delle sue criticità ambientali, mentre i cittadini,  ripeto, si sono opposti secondo legge ai decreti ministeriali semplicemente mettendosi insieme e dividendo le spese, e questo la legge italiana lo prevede.  


Non sono state poste solo problematiche ambientali ma di diritto e anche di pericolo per sorvolati e trasportati.

A mio giudizio, i cittadini hanno già vinto e meritano un applauso per ciò in cui hanno creduto, per tutti gli altri stendo solo un velo pietoso. 

La legge in Italia non si basa sul numero dei ricorrenti e neppure sul peso di chi ne richiede l’applicazione.

Inoltre, tanto per sottolineare,  nel corposo fascicolo esistono perizie sanitarie e agronomiche mai nominate da nessuno, tra l’altro sono anche allegate ricerche scientifiche e bibliografie tra le più recenti al mondo che ogni giorno vengono consolidate da citazioni e altri studi.

Quando si parla di investimenti e posti di lavoro sarebbe  opportuno  guardare ad un orizzonte più ampio e comprendere che purtroppo qui davvero è in gioco la salute e la qualità della vita dei cittadini.

Questa non è fantascienza ma scienza,  non solo personale intendiamoci,  ma ben consolidata. E anche se fosse personale, confutate la scienza parlando di scienza e non con le "chiacchiere" di un ragioniere che fa il politico o il sindacalista.

La stessa Isde sta richiamando molto su ciò che sta accadendo per quanto riguarda il traffico aereo.  Anche Isde chiamata in causa per la fonderia Pisano, inceneritori e biomasse, è costituita da idioti? 

Se poi vogliamo raccontare che a Firenze i giudici non sono stati in grado di comprendere e hanno bocciato il progetto che anche neppure i giudici di Slerno hanno compreso, dobbiamo pensare che le ragioni esposte dal pool di avvocati della controparte siano state esposte "in turco".

Si occupassero i sindacati di ben più importanti vicende di lavoro e di qualità del lavoro e non entrassero senza titoli specifici a parlare di ambiente, salute e patologie, altrimenti sarei costretto a bacchettarli  davvero.  Qualsiasi opera non può avere come prezzo la salute della gente, un cancro di un bambino, una patologia di un proprio caro , una malformazione... bisogna dire no. Non si può alle spalle di una popolazione pensare al benessere di altri.  

Vorrebbero gli enti ricorrenti dare lezioni di inquinanti e rapporto con le patologie e raccontare ai cittadini che vivere sotto un aeroporto è cosa salutare e fa bene alla qualità della vita?

Vorrebbero raccontare che i terreni non risentirebbero della ricaduta degli inquinati?

Vorrebbero raccontare ancora la storiella del cargo e dei prodotti portati sugli aerei, quando nel master plan il cargo non è previsto?

Quale sarà il rischio per chi produce quarta gamma e rucola intorno all’aeroporto?   La ricaduta di inquinanti  (inquinamento diretto e indiretto) riguarderebbe un'area di almeno 10 km... salvo sversamenti di carburante in volo... tutto meravigliosamente salutare per la quarta gamma e la rucola igp, senza parlare dei foraggi per gli animali e le mozzarelle realizzate con il latte da loro prodotto. Si vuole rifare una nuova terra dei fuochi? 

Tutti sicuri che la concorrenza non magnificherà i prodotti coltivati altrove e spenderà qualche parolina negativa su ciò che è prodotto intorno all'aeroporto, dove ricordo esiste, oltre ad una filiera produttiva, anche una  filiera di distribuzione? Altro che guadagno da quell'aeroporto!

E il rischio sorvolati e trasportati qualcuno l’ha per caso considerato 

E le varie prescrizioni che tutta Pontecagnano avrebbe per ogni opera e attività?

Sono i cittadini che probabilmente  non arretreranno di un millimetro e se sarà il caso interverranno anche in Europa, dove già sono stati depositati atti e studi.  

L'articolo 32 della Costituzione italiana tra l'altro non può essere ignorato mai, insieme al diritto, al buon senso e alla perfezione delle procedure che devono tenere conto per ogni valutazione di ogni minimo particolare.

Basta ritrovarsi dopo anni situazioni incresciose tipo Ilva, fonderie, inceneritori e tanto altro.  La prevenzione è da sostenere sempre e comunque... da tutti.

Intervento personale del dott. Vincenzo Petrosino