Cronaca

Un nero per strada? E allora andiamo a picchiarlo... così ad Anzio due giovani hanno aggredito un nigeriano

L'unica colpa commessa ad Anzio da un 24enne nigeriano un paio di giorni fa è stata quella di essere stato visto da due cugini, uno di 17 e l'altro di 18 anni, mentre erano affacciati dal terrazzo di casa.

I due giovani sono allora scesi in strada e hanno colpito il nigeriano con dei pezzi di legno "di fortuna". Naturalmente, la persona di colore è fuggita e ha cercato di trovare rifugio nei pressi della locale stazione ferroviaria.

I due, però, non avevano desistito dal dargli la caccia... dovevano solo prima munirsi degli strumenti adatti. Così, dopo aver preso delle spranghe, hanno cercato di nuovo il nigeriano e, dopo averlo trovato, lo hanno colpito con ancor più violenza rispetto a prima.

Le urla e la confusione hanno richiamato l'attenzione di alcuni passanti la cui presenza ha messo in fuga gli aggressori. Sono state avvertite anche le forze dell'ordine. Una pattuglia di carabinieri ha incrociato i due giovani che erano ancora in possesso delle mazze usate per il pestaggio.

Dopo essere stati fermati, il minorenne è stato denunciato a piede libero, mentre il maggiorenne è finito in carcere. Il magistrato che cura l'inchiesta sta valutando se estendere alle accuse di violenza anche quella dell'aggravante razziale.

Il giovane nigeriano, ferito alla testa, fortunatamente se la caverà con una settimana di prognosi.


Sempre nel Lazio, stavolta a Roma, lo scorso giovedì un tassista è stato aggredito da tre giovani, di cui due fratelli che sono stati arrestati mentre il terzo è ancora ricercato. Il tassista è stato picchiato e derubato e la sua auto danneggiata. Le origini indiane dell'uomo fanno ritenere che l'aggressione sia stata causata non tanto per fare una rapina, ma da motivi razziali.


Notizie come queste che dovrebbero finire sulle prime pagine dei giornali, invece faticano pure a trovare spazio in quelle di cronaca. Il razzismo che adesso si manifesta anche con atti di violenza, e non solo a parole, è considerato quasi una normalità, conseguenza dello spirito del tempo.

Il condizionamento cui sono sottoposti esaltati, soprattutto giovani, dalla propaganda di personaggi come Salvini e Meloni che giornalmente promuovono fatti di cronaca per aizzare la gente contro il nero cattivo di turno è il motivo principale di quanto sta accadendo. Come è possibile negarlo?

Eppure, questi personaggi vengono trattati amichevolmente, come se fossero persone civili e normali, in pubblico e sulla stampa, una parte della quale addirittura promuove questo scempio.

È arrivato il momento di dire a queste persone che loro non sono normali e che la loro propaganda è uno schifo che non è più possibile sopportare.

Autore Gino Tarocci
Categoria Cronaca
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