minipensieri 

 

  • Ci hanno raccontato che l'indennità ai parlamentari è stata una conquista democratica perché permetteva a tutti di dedicarsi alla politica, al bene comune. Chissà perché non la chiamano stipendio, forse perchè fare il parlamentare non è un lavoro ma un passatempo. Col tempo - e fors'anche da subito - più che al bene comune molti parlamentari si sono dedicati al bene personale e il compenso ricevuto non è per il lavoro svolto per il bene comune ma - per molti o pochi - uno stipendio extra  corposo e garantito da sommare a quello percepito per il lavoro vero cui dedicano tutto o gran parte del tempo escluso quello da parlamentare dedicato ai propri interessi, che possono andare dalla carriera nel partito a quelli economici privati. Ci sono parlamentari che prima di esserlo guadagnavano molto meno e ci sono quelli che guadagnavano già molto. Per i primi essere eletto è un'occasione per non fare il lavoro precedente e guadagnare molto di più, per i secondi è comunque un buon affare che non gli impedisce di continuare un lavoro redditizio e guadagnare qualcosa extra. L'indennità parlamentare è stabilita dalla legge, la legge la fa il parlamento, nel parlamento decidono i parlamentari ed il cerchio si chiude: i parlamentari si assegnano l'indennità. Naturalmente, oltre all'indennità per il lavoro che fanno o non fanno, percepiscono il rimborso delle spese, effettive o teoriche che siano. Sempre per il bene del paese.