Senza ancora essere operativo, il governo di Mario Draghi mostra già di essere un gigante con i piedi di argilla.
Queste le parole odierne di Matteo Salvini - rilasciate in una intervista alla trasmissione di Lucia Annunziata - che, a suo dire, dirigerà l'attività dei suoi tre ministri leghisti nel prossimo esecutivo, pretendendo anche di indirizzare le decisioni di altri ministeri, a partire da quello dell'Interno, occupato dalla Lamorgese:
"Avete seguito su Rai Tre da Lucia Annunziata? Mi sembra di aver potuto spiegare le mie ragioni con chiarezza.Non è accettabile che un consulente di Speranza si alzi la domenica mattina e dica a mezzo stampa: “Bisogna chiudere tutto, ne parlerò con il ministro”. No, prima di spaventare milioni di italiani, imprese e lavoratori, serve confronto, pianificazione, serietà.O l’Italia riparte e corre, o lasceremo ai nostri figli le macerie. In questo momento difficile, non me la sentivo di stare fuori: non so se ho fatto l’interesse del mio partito, sicuramente sto cercando di fare l’interesse del mio Paese".
L'Annunziata aveva accennato a Salvini anche la possibilità che la prevista apertura delle attività sciistiche per lunedì prossimo avrebbe potuto essere rinviata, provocando l'ira, a stento trattenuta, del segretario della Lega.
Quella che era un'ipotesi, nelle ore successive, è divenuta una conferma, con il ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato un provvedimento che vieta l'apertura delle piste da sci fino al 5 marzo, data di scadenza del DPCM 14 gennaio 2021.
Nella nota diffusa alle agenzie, si spiega che
"il provvedimento tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania. Nel verbale del 12 febbraio, il Comitato Tecnico Scientifico, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni inserite nelle cosiddette aree gialle, afferma che allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale. Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori".
Non sono ancora trascorse 48 ore dal giuramento al Quirinale che Matteo Salvini ha già iniziato a fare quello che già aveva fatto con il governo gialloverde: farne parte per poi sentenziare sui media e in piazza che cosa l'esecutivo dovrebbe o non dovrebbe fare.
L'allora "mediatore" Conte aveva cercato di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte per contenere l'arroganza del leader leghista. E adesso il tanto acclamato Draghi già rischia di diventare il servo sciocco di un Salvini qualunque... neanche fosse un semplice Luigi Di Maio!
A sostegno di Salvini sono poi scesi in campo i suoi capigruppo in Parlamento, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari:
"Non si può continuare con il “metodo Conte”, annuncio la domenica e chiusura il lunedì, ad opera del trio Ricciardi - Arcuri - Speranza. Serve un cambio di passo e rispetto per la gente di montagna e per chi lavora, oltre a rimborsi veri e immediati: al di là di Speranza, appena riconfermato ministro, è necessario un cambio di squadra a livello tecnico".
Silenzio dagli altri partiti, Pd, M5S, Forza Italia e Sinistra, mentre da Italia Viva, tramite Davide "ciaone" Faraone, si commentano prima le dichiarazioni di prudenza di Ricciardi (consulente di Speranza)
Qualcuno comunichi a #Ricciardi che siamo passati alla fase in cui si parla meno e si lavora di più. #Draghi
— Davide Faraone (@davidefaraone) February 14, 2021
e quelle di Speranza subito dopo
Non se ne può più, non si può più. https://t.co/abQ6jHy9SZ
— Davide Faraone (@davidefaraone) February 14, 2021
L'alleanza tra Lega e Italia Viva, già forze di opposizione al Conte bis, inizia a funzionare fin da subito e, presumibilmente comprende anche Forza Italia, facendo intendere che vi saranno due blocchi distinti e contrapposti a "sostenere" il lavoro di Draghi e dei suoi tecnici.
In pratica stiamo assistendo ad una riedizione di quanto già visto con il governo gialloverde, con l'unica differenza che, invece di due, saranno ben sei le forze politiche che giornalmente diranno tutto e l'esatto contrario, lasciando a Draghi il compito di "mediare".
E di questo dobbiamo ringraziare la "saggezza" di Mattarella.