Un paio di giorni fa, Renzi "si è scritto" un'intervista per il Corriere a firma Maria Teresa Meli.  Le domande sono così pungenti, ma così pungenti... tanto da essere degli assist per far ripetere a lui stesso quello che già abbiamo sentito dire un milione di volte e che è riassumibile in questo semplicissimo concetto...che lui è un ganzo e che gli altri sono dei poveri bischeri... specie nel caso non riconoscano o ostacolino la sua grandezza!

Riguardo i "problemini" con la fondazione Open, il senatore Renzi li liquida così:

Lei dice che nell'inchiesta Open è stato violato l'articolo 68 della Costituzione, ma molti sostengono di no.
«Lo deciderà la Corte Costituzionale. Quanto a me, io so di non aver violato la legge. Temo invece che i magistrati fiorentini abbiano violato la Costituzione. Lo verificheremo nelle sedi opportune».

Open pagava le vostre iniziative, non era una forma di finanziamento illecito?
«No. Open finanziava in modo trasparente la Leopolda, rispettando in modo inappuntabile l'articolo 3 dello statuto della fondazione».

Sostiene che era tutto regolare?
«Tutti i finanziamenti sono regolari. Quello che colpisce è che un pm voglia decidere le forme in cui i cittadini si mettono insieme per fare politica. In una democrazia che cosa è un partito e come funziona lo decide il Parlamento, non il codice penale».


Viene una stretta allo stomaco (di comprensione) nel leggere quanto Renzi abbia a cuore le sorti istituzionali del Paese e si preoccupi delle garanzie costituzionali dei cittadini... poi vai a leggere uno dei contenuti dei Renzi papers che sta pubblicando TPI e la stretta d'incanto scompare.

I Renzi papers sono le carte dell’inchiesta Open, in cui Renzi parla con accenti meno istituzionali rispetto a quelli che utilizza in pubblico, come dimostra  una lettera datata 27 novembre 2020 (l'ultima pagina è pubblicata di seguito) in cui contesta ai pm la legittimità del modo in cui stanno facendo il loro lavoro e, di conseguenza, la legittimità delle loro indagini.

Il nuovo Berlusconi in erba, in pratica, si comporta come quello antico, quello sul viale del tramonto e invece di difendersi nel processo attacca chi lo indaga, aggiungendo pubblicamente  di non volersi avvalere delle prerogative di tutela di cui godono i parlamentari, salvo poi farlo subito dopo cercando di eliminare dall'inchiesta elementi che potrebbero danneggiarlo. 

Ma perché stupirsene, se Forza Italia è il nuovo alleato di Italia Viva? In fondo Renzi vuole disperatamente essere il nuovo Berlusconi.