L’assordante silenzio in cui Di Maio e Di Battista persistono dopo il catastrofico risultato ottenuto in Abruzzo può spiegarsi solo con la incapacità di giustificare ai loro attivisti il perché abbiano deciso in questi mesi di immolare ai piedi di Salvini quella maggioranza parlamentare sulla quale il M5S può contare fin dal 4 marzo 2018.

Un sfilza ininterrotta di scempiaggini e di scelte sconsiderate che hanno snaturato, giorno dopo giorno, quel progetto programmatico che aveva convinti 11 milioni di elettori a votare per il M5S.

Mi domando: un rinnegamento voluto consapevolmente solo allo scopo di appagare la fregola di vice premierato del signor Di Maio e di raggiungere quell’unico sgangherato obiettivo che era il “reddito di cittadinanza ?

Se così fosse, e purtroppo credo che sia così, Di Maio & Co. hanno dato prova di una insipienza politica senza pari.

Una insipienza della quale quel marpione di Salvini ha saputo approfittare per innalzarsi a vero titolare del governo gialloverde, inducendo Di Maio da un lato a condividere supinamente la agenda leghista e dall’altro a rinnegare gli impegni presi con militanti ed elettori M5S.

Da domani, forte del successo ottenuto in Abruzzo e sogghignando della débâcle pentastellata, Salvini si comporterà ancora più da padrone del governo ed imporrà le sue scelte politiche.

Lo ha fatto capire in queste ore dettando già l’agenda dei prossimi giorni: autonomie, legittima difesa ed acqua pubblica.

Di fronte a questa agenda indigesta per militanti ed elettori grillini cosa decideranno Di Maio ed i suoi seguaci a cominciare dal voto sulla immunità di Salvini per il caso Diciotti?