Politica

Di male in peggio

Già di per sé il fatto che i parlamentari pentastellati, eletti da circa 11 milioni di italiani, debbano farsi indicare da qualche migliaio di militanti come votare sulla concessione della immunità a Salvini, per il caso Diciotti, è una pagliacciata indegna.

Che poi i voti espressi dai militanti confluiscano sulla piattaforma Rousseau, gestita in privato dalla Casaleggio Associati che senza controllo ne piloterà i risultati è una farsa indecente.

Che, infine, il quesito posto ai militanti sia stato elucubrato in modo da mandare in confusione coloro che dovranno esprimersi chiedendo loro di dire “NO” nel caso vogliano dire “SI” e viceversa, è una cialtronata oscena.

Così come indegne, indecenti ed oscene sono le motivazioni fasulle e artefatte con cui Di Maio tenti di stravolgere la realtà facendo credere ad una massa di sprovveduti che la Magistratura intenda sindacare e quindi perseguire la scelta politica di un ministro e dei suoi sodali di governo.

Ed il capo politico del M5S, senza pudore, per ignoranza o, peggio, per malafede, si aggrappa all’art. 68 della Costituzione che recita: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.”

Ma la Costituzione, in modo chiaro e senza concedere margini ad ambiguità, definisce come non perseguibili solo opinioni e voti espressi dai parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni, e di certo non parla di reati.

A Salvini, invece, il Tribunale dei Ministri contesta proprio ed esclusivamente un reato previsto dall’art. 605 del Codice Penale: sequestro di persona aggravato per aver segregati per giorni, a bordo della nave Diciotti, 177 migranti.

Ora, sostenere, come fa Di Maio, che un ministro o un capo di stato possa commettere impunemente un reato adducendo come scusa un presunto “interesse pubblico”, significherebbe imboccare un rischioso ed imprudente scivolo che potrebbe arrivare a giustificare con presunti “interessi pubblici” i crimini commessi, ad esempio, da Mussolini, Hitler, Stalin, Tito, etc.

Mi sfugge, però,  se anche questa mostruosità sia scritta nel “contratto di governo”.   

Autore Alex di Monterosso
Categoria Politica
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