In risposta alle voci messe in circolazione da giornalisti faziosi e cattivi (senza fare nomi, Benedetto Ferrara), il Centro Storico Lebowski smentisce categoricamente l’esistenza di una trattativa con Borja Valero. Il giocatore è forte, certo, ma non rientra nei parametri del nostro Club dal punto di vista delle caratteristiche umane. Come ben sapete se ci seguite, noi cerchiamo di farci strada senza tanti scrupoli nel calcio moderno applicando con costanza le sue dure regole e le sue spietate ricette: individualismo, esasperazione, egoismo, risultati a ogni costo, trasformazione dei tifosi in meri consumatori.Come potremmo quindi essere interessati a un giocatore sincero, sensibile e umile, intelligente, attaccato alla maglia che indossa, consapevole mentre gioca di star rappresentando una comunità, capace di mettersi a disposizione del gruppo?Inoltre, non comprendiamo come Borja Valero possa essere tanto innamorato della nostra città da decidere di rimanerci a vivere una volta finito il percorso calcistico con la Fiorentina. Questo sentimento ci sembra rivelare un bagaglio emotivo che mal si sposa con le ambizioni del Centro Storico Lebowski. A noi i tipi passionali che sanno pensare con il cuore e che sono disposti a mettersi in gioco, si sa, non son mai piaciuti.Infine, anche il carattere intimo, autentico e semplice della sua comunicazione sui social non ci pare intonato con l’urlata spettacolarizzazione a tutti i costi che il calcio di oggi richiede. Noi non amiamo i giocatori che riflettono sulle mille sfumature della libertà, dell’amore per il gioco e dei suoi valori: il calcio si fa diversamente, perbacco!
P.S. Ovviamente, stiamo scherzando. Nei prossimi giorni, chissà, magari avremo l’opportunità di spiegare a Borja chi siamo, e cosa vorrebbe dire per noi (e per lui) indossare la maglia del Lebowski. Nel frattempo lasciateci sognare #borjagrigionero, ringraziare quel pazzo, romantico visionario di Benedetto e soprattutto lasciateci friggere, che c’è una Sagra da fare e una Cooperativa da autofinanziare, perché i grandi cambiamenti non avvengono da soli.

Così, il 29 luglio, il Centro Storico Lebowski commentava la "quasi" goliardata del giornalista Benedetto Ferrara, tifoso da sempre della Fiorentina, che aveva anticipato la notizia che l'ex centrocampista di Fiorentina e Inter nella stagione 2021/22 avrebbe giocato in Promozione con la squadra del Centro Storico Lebowski.

Ma Borja Valero, da neo-fiorentino a tutti gli effetti, ha  pensato bene di stupire e al Lebowski è andato veramente! Così Borja Valero ne ha spiegato il motivo a La Nazione:

"Ho accettato questa sfida di scendere in Promozione  col Lebowski perché mi riconosco nei valori portati avanti da questi ragazzi.  Ero convinto di giocare un’altra stagione nella Fiorentina, non certo per soldi o per chissà cosa. Avrei potuto dare una mano. Ma soprattutto il mio obiettivo era salutare i tifosi dal campo e dirgli grazie. Nel Lebowski ho visto entusiasmo, organizzazione e soprattutto mi sono riconosciuto nei loro valori, a partire da quello che hanno fatto in San Frediano per ridare vita al giardino dei Nidiaci e per dare la possibilità a tutti i bambini e alle bambine del quartiere di giocare, divertirsi e imparare a vivere senza ansie uno sport bellissimo che però sta perdendo la sua umanità.Io ad esempio sono cresciuto in un quartiere periferico di Madrid. Non c’era niente, era difficile anche trovare un campetto per giocare. Certe cose non si dimenticano. Il calcio è anche questo: incontro, aggregazione, possibilità di stare insieme. Di crescere. Quindi ho dato la mia disponibilità a giocare. Quando faccio qualcosa voglio farla bene e seriamente. Ma non è per giocare che ho fatto questa scelta. E’ per dare una mano e visibilità al lavoro di ragazzi che ci mettono il cuore, e anche, a modo loro, un pizzico di follia".

E dal Lebowski, stavolta, come hanno commentato? In questo modo:

"Ci saranno migliaia di persone che diranno qualsiasi cosa su Borja Valero al Lebowski. Ci saranno entusiasmo, complimenti, critiche, frecciatine... “quanto vu gli date”, “ora dovete vincere”, eccetera. E va bene, fa parte del gioco. Questa faccenda ha senso solo se interpretata nei modi giusti, in primis da noi soci e socie, tifose e tifosi, e ultras. Borja al Lebowski è come se un giorno dovessimo costruire il nostro stadio e qualche genio di architettura di livello internazionale facesse il progetto, che venisse poi reso materiale dai migliori carpentieri e operai in circolazione.È come Buffa che ci racconta. È come se dovessimo scrivere di noi e venisse a darci una mano Irvine Welsh. È come se dovessimo girare un documentario su di noi e venisse Elio Germano (o Niccolò Falsetti). È come quando ci siamo gemellati con grandi tifoserie, che ci hanno aiutato a sviluppare il nostro stile di tifo. È come quando abbiamo fatto la sagra ed è venuto Vannone a dirigere l’orchestra. Non ci servono marchette acchiappalike, né ci servono merci di scambio per trovare nuovi soci e nuove socie. Ci servono spiriti affini, con la voglia di mettersi in gioco. Ci servono fuoriclasse che mettano a disposizione le capacità eccellenti di cui dispongono, in ogni ambito, per aiutarci a far meglio quello che già facciamo. Ci servono messaggi prorompenti da spedire ai grandi padroni del calcio, e alla massa di appassionati e addetti ai lavori che dal basso, nel fango e nel silenzio, tentano ogni giorno di dare materia ai propri sogni. A chi sente nel profondo le ingiustizie e vuole ribaltare il tavolo. Borja è un ragazzo straordinario, come lo sono molti e molte di noi che già militano da anni nel nostro movimento. L’unica differenza è che è un fottuto fenomeno col pallone fra i piedi ed è un gigantesco megafono per diffondere le nostre idee rivoluzionarie sul calcio, per il semplice fatto che sono anche le sue, e se così non fosse non saremmo qui a parlarne.Perché certe cose non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano. Perché alcune cose, sul calcio e non solo, non sono riformabili, vanno proprio spazzate via e ricostruite, con l’esperienza e la minuziosità, con l’esigenza di eccellere in ogni campo. Mossi dalla forza dinamitarda della passione. Quella che ti fa pensare che forse uno come Borja Valero possa davvero decidere di unirsi a noi e fare un pezzo di strada insieme. Stiamo alzando l’asticella, non si era capito? I sogni migliori si fanno da svegli. È tempo di muoversi e giocarsi tutto. Noi ci siamo.AVANTI LEBOWSKI"