Potranno sbarcare a Messina le 186 persone a bordo della Geo Barents, come comunicato in mattinata da Medici senza Frontiere che si augura possano avere avere tutta l'assistenza di cui hanno bisogno.
Sono 152 uomini e 34 donne, 61 sono minori: il più piccolo è una bambina di solo 10 mesi.
Alcune di queste persone, che provengono da diversi paesi fra cui Guinea, Nigeria, Costa d’Avorio, Somalia e Siria, hanno dovuto identificare i corpi di familiari e amici che hanno perso la vita davanti ai loro occhi.
Sono 10 i cadaveri delle persone soffocate nella stiva per le esalazioni da idrocarburi, dopo che la barca su cui si trovavano è rimasta per 13 ore in balia del mare. Com'è possibile accettare ancora tutto questo nel 2021?
Alcuni dei sopravvissuti hanno dovuto riconoscere il cadavere di un fratello più piccolo o di un amico deceduto di fronte a loro.
Nelle scorse ore, la cosiddetta guardia costiera libica, finanziata dall'Italia e dall'Europa, ha minacciato l'equipaggio della Sea Watch 4 di sequestro. La motovedetta ha intimato alla nave umanitaria di lasciare la zona nonostante si trovasse in acque internazionali, fuori dalla giurisdizione libica.
🔴 La cosiddetta guardia costiera libica ha minacciato stasera l'equipaggio di #SeaWatch4 di sequestro in Libia.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) November 18, 2021
La motovedetta ha intimato illegalmente alla nostra nave di lasciare la zona nonostante ci trovassimo in acque internazionali, fuori dalla giurisdizione libica. pic.twitter.com/lwClk4angA