Giornata internazionale infermieri: fino a domenica 14 maggio a Bergamo e Brescia una serie di eventi spiegano l'essere infermiere oggi
"Quest'anno la Giornata si celebra in due città simbolo della lotta al Covid-19, Bergamo e Brescia, e ricorda a tutti noi lo straordinario impegno degli infermieri nel corso della recente pandemia. Donne e uomini in prima linea nella lotta al virus, giorno e notte al fianco dei pazienti lavorando senza sosta. Ancora oggi dobbiamo dirvi grazie per la vostra abnegazione e per il vostro impegno".
Queste le parole del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, pubblicate in un comunicato stampa in occasione della Giornata internazionale dell'infermiere che si è celebrata in tutto il mondo il 12 maggio, anniversario della nascita, a Firenze, di Florence Nightingale, fondatrice dell'infermieristica moderna.
"L'infermiere – aggiunge Schillaci - è una figura professionale essenziale, con elevate competenze scientifiche acquisite attraverso un qualificato percorso universitario, e il Ministero della Salute vuole valorizzare il vostro impegno, sia dal punto di vista economico che professionale. Per questo abbiamo adottato le prime misure di una riforma complessiva della sanità pubblica e tra queste voglio ricordare l'abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri e gli incentivi per quanti lavorano nei servizi d'emergenza, per i quali abbiamo anticipato al primo giugno l'indennità di pronto soccorso e aumentato la retribuzione del lavoro straordinario".
Il talento degli infermieri. Arte e Scienza in evoluzione è lo slogan scelto quest'anno dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) per la Giornata Internazionale dell'Infermiere.
Da venerdì 12 maggio a domenica 14 maggio gli Ordini provinciali delle due città di Bergamo e Brescia, capitali della Cultura 2023, in collaborazione con la FNOPI, danno il via ad una serie di eventi dedicati all'essere infermiere oggi. Momenti di condivisione e riflessione che si terranno in due luoghi simbolo della dell'emergenza pandemica, emergenza che ha messo ancora più in evidenza il ruolo dell'infermiere, soprattutto per il prezioso rapporto di fiducia creato con gli assistiti, nei momenti più duri della pandemia così come nella quotidianità dell'assistenza.
Non solo: ha dimostrato – come il Codice deontologico delle Professioni infermieristiche afferma – che “il tempo di relazione è tempo di cura”: non si basa sulla quantità ma sulla qualità della relazione, sulla sua intenzionalità affinché nessuno venga mai lasciato da solo, anche nei momenti di maggiore fragilità, di fronte a quella grande opera d'arte che è la nostra vita.
Un dato questo tanto evidente, che dal Rapporto Civico – presentato da Cittadinanzattiva con la FNOPI e la Federazione nazionale ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione – emerge un quadro preciso di quella che oggi è la posizione dell'assistenza infermieristica: i cittadini “riconoscono” gli infermieri come un punto di riferimento rispetto ai propri bisogni di salute, ma questa funzione fondamentale non viene ancora riconosciuta dalla politica e dalle istituzioni, né dalle organizzazioni aziendali. A questo si aggiunge anche il divario retributivo: i professionisti in Italia ricevono i compensi trai i più bassi d'Europa e le condizioni di lavoro sono inadeguate sotto tutti gli aspetti: quasi il 60% degli infermieri dichiara, soprattutto dopo la prova durissima della pandemia, di non avere ancora accesso a supporti psicologici.
Cosa chiedono gli infermieri? Lo sviluppo clinico, professionale e culturale della loro professione: dal rapporto emerge che quasi l'80% degli infermieri ha un percorso accademico post-base, professionisti specializzati con la necessità urgente di maggiori percorsi accademici per valorizzare le proprie competenze cliniche, a vantaggio dei pazienti.
Le richieste della Federazione di un percorso clinico specialistico si legano a doppio filo con la motivazione di fondo della celebrazione del 12 maggio a Brescia e Bergamo: non a caso a che fare con la cultura.
La professione infermieristica è infatti intrisa di cultura, di scienza, di rilevanza sociale e comunitaria. La Federazione e i vari Ordini provinciali hanno dimostrato in questi ultimi anni come la presenza infermieristica non sia solo una costante nell'ambito sanitario, ma una costante nell'ambito culturale e sociale di tutta la comunità.
Per questo va subito riconosciuta anche l'elevata professionalità e l'elevata rilevanza sociale e culturale che gli infermieri rappresentano.
Il calendario degli eventi è disponibile al seguente indirizzo:
www.fnopi.it/wp-content/uploads/2023/04/IL-PROGRAMMA-1-cor-pdf-n.pdf