Politica

Calenda e Renzi ai ferri corti? In ogni caso il terzo polo sarebbe durato già molto di più di quanto tutti credevano

Il Terzo Polo è una coalizione politica nata nel 2022 tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi, con l'obiettivo di creare un partito unico dei liberal-democratici in alternativa alle forze sovraniste e populiste.

Adesso che siamo arrivati al dunque, Italia Viva fa sapere che nel prossimo fine settimana avvierà la campagna di tesseramento per il 2023. Curioso per un partito che ha deciso di voler fondersi con Azione.

E Carlo Calenda, leader di Azione, che dice?

"Per quanto concerne Azione la prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l’unica utile al paese. Va perseguita seriamente e rapidamente con i soggetti realmente interessati. Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte".

Quindi, adesso, Italia Viva è diventato un soggetto... di cui Calenda dubita la volontà di alleanza.

Ma cosa sta accadendo nel cosiddetto Terzo Polo, con i vertici di Azione già in precedenza ampiamente infastiditi dalle "attività" di Renzi, a cui  ultimamente ha aggiunto anche la direzione del giornale Il Riformista, aumentando così il già grave conflitto d'interessi in atto?

Queste le ultime indiscrezioni fornite dall'Ansa, che riporta il virgolettato di colui che definisce un alto dirigente di Azione:

"L'unico problema dirimente oggi per la costruzione del partito unico dei liberal-democratici è che Renzi non vuole prendere l'impegno a sciogliere Italia Viva e a finanziare il nuovo soggetto e le campagne elettorali. La pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita. In settimana, si capirà se questo nodo si potrà sciogliere. Se così non sarà il partito unico non potrà nascere. Matteo Renzi ha sostituito a sorpresa Rosato alla guida del partito, per controllarne direttamente i soldi e la struttura. In questo modo ha delegittimato anche il comitato politico della federazione del Terzo Polo dove oggi non siede nessun rappresentante di Italia Viva in grado di prendere impegni. Calenda ritiene inaccettabile questo atteggiamento in quanto contrario agli impegni presi con gli elettori. Dopo mesi di tatticismi da parte di Renzi sul partito unico e le sue assenze dalle attività del Terzo Polo per occuparsi di affari privati, a cui da ultimo si è aggiunto Il Riformista, la pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita. In settimana, si capirà se questo nodo si potrà sciogliere. Se così non sarà il partito unico non potrà nascere".

Da Italia Viva - sempre in base a quanto riporta l'Ansa - rispondono all'indiscrezione i portavoce nazionali, Alessia Cappello e Ciro Buonajuto:

"Non c'è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime. Ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c'è il comitato politico. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C'è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi".

Il congresso si dovrebbe tenere il 10 giugno 2023 per eleggere il segretario del partito, il cui unico candidato - al momento - è Carlo Calenda, anche se da Italia Viva, già in precedenza, avevano tenuto a sottolineare che il congresso sarà aperto a tutti gli iscritti e che nessuno ha la vittoria in tasca.

Il Terzo Polo si trova quindi in una fase delicata e incerta, in cui i rapporti tra i due principali alleati sono tesi e i rischi di una rottura non sono da escludere. Il futuro della coalizione dipenderà dal risultato del congresso e dalla capacità dei due leader di trovare una sintesi tra le loro visioni e le loro ambizioni... ammesso che - ed è molto probabile - non finiscano per litigare già prima, come fanno intendere le indiscrezioni rese note dall'Ansa.

A fine pomeriggio, queste le parole del renziano Davide Faraone:

"Noi di Italia Viva stasera ci confronteremo su quello che è accaduto oggi. Ma è chiaro che chi si prende la responsabilità di interrompere un percorso condiviso non rompe un patto fra due persone, Renzi e Calenda, ma lo rompe con tutti quelli che credono in noi e nel progetto del Terzo Polo".
In precedenza, pure la Boschi aveva detto la sua: 

"Leggo polemiche dentro il Terzo Polo. Mi dispiace. Abbiamo scelto di fare un partito unico e abbiamo già definito le date. Noi non cambiamo idea e lavoriamo in questa direzione".

Per i fuochi d'artificio di Azione, invece, dovremo attendere le dichiarazioni di Calenda, nell'ospitata da Floris su La7.

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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