Cultura e Spettacolo

La storia dell'abito bianco da sposa

Le donne dell'antica Roma indossavano tuniche bianche e si avvolgevano anche con un velo di garza rossa chiamato flammeum ed ornavano i capelli di verbena e nastri colorati. Manti rossi coprivano anche gli abiti di lana neri e ricamati delle donne longobarde, che indossavano anche stoffe di broccato rosso e oro. 

 
Il rosso era un colore particolarmente usato per il suo forte significato simbolico, stava, infatti, ad indicare che la sposa avrebbe portato sangue nuovo nell’unione e poi era molto prezioso perché si trattava di un colore difficile da preparare e reperire.
 
Nell’antica Grecia le spose indossavano una tunica adornata da cordoni che cingevano la vita. Sulla testa portavano delle coroncine di mirto, il fiore sacro ad Afrodite, dea dell’Amore.
 
Nel Medioevo veli di lino ricoprono soprattutto i volti delle donne, il colore turchino caratterizza le tuniche spesso di lana e pellicce di volpe arricchiscono preziosi mantelli. Il Seicento ed il Settecento sono veramente molto sfarzosi. Gli abiti da sposa, adornati da pizzi preziosi, mostrano trionfi di raso, velluto, broccato, stoffe damascate. Le maniche erano una vera mania, ricamate , arricchite da pietre preziose erano fatte in modo da poter essere staccate dall’abito: una vera tendenza per la sposa rinascimentale. Le scollature erano però precluse alle nubende, solo qualche eccezione come Maria de’ Medici fece scandalo portando un abito scollato: le spalle scoperte, oramai abusate negli abiti di oggi, non erano minimente tollerati.
 
La prima sposa della storia a indossare l’abito bianco fu la principessa Filippa d’Inghilterra nel 1406 il giorno del suo matrimonio con Erik di Danimarca. Un secolo e mezzo più tardi, Maria Stuart, incoronata regina di Scozia a soli nove mesi, scelse per le nozze con Francesco II di Francia, nel 1558, un abito candido, andando controcorrente, e contro ogni buon auspicio: per i reali francesi il bianco era infatti il colore del lutto. La scelta della quindicenne Maria appare a posteriori quasi una premonizione: il suo altrettanto giovane consorte, infatti, morirà di lì a due anni. Bisognerà aspettare qualche secolo e un’altra grande regina perché l’abito bianco da sposa divenga una consuetudine: nel 1840 la regina Vittoria d’Inghilterra lo scelse per le sue nozze con Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.
 
Il Settecento introduce l’uso dei colori pastello, insieme al bianco e all’argento. E’ proprio in questo periodo che i colori cominciano ad assumere una simbologia, il bianco simbolo di purezza per la donna ed il nero elegante per l’uomo.
 

Questo articolo è stato redatto a cura di Piazza Navona Sposi, un atelier di Cosenza di abiti da cerimonia.
Autore egolem
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