«È un Veneto in ginocchio, completamente devastato. Per quanto riguarda la montagna veneta, ci troviamo di fronte a un "paesaggio lunare". Le Dolomiti, una delle aree più preziose, dato che è Patrimonio Unesco, sono state letteralmente distrutte da questa ondata di #maltempo mai vista nella storia del Veneto.

L'unica soluzione è un Piano Marshall, operatività ed essere presenti sul territorio. Ora non abbiamo solo il problema di recuperare ciò che è stato danneggiato, ma ciò che ci preoccupa maggiormente è il rischio dello spopolamento.

Abbiamo mutuato la grande esperienza della terribile alluvione del 2010 e abbiamo capito quali modelli usare per quanto riguarda la prevenzione. Essendone stato commissario, ho capito quali attività possano essere attuate per operare con più velocità. Ad esempio, essere federalisti nell'applicazione delle risorse sul territorio: fare in modo che siano i sindaci in prima persona a liquidare e intervenire con velocità.»

Queste le parole del presidente della regione Veneto Luca Zaia per descrivere i danni provocati dall'ondata di maltempo iniziata negli ultimi giorni di ottobre.



Parole che rispecchiano quanto già aveva dichiarato il direttore del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, dopo aver effettuato un sopralluogo sulle zone del Veneto colpite dal maltempo. Borrelli aveva usato il termine "apocalisse": «Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante. La situazione è pesante, apocalittica... strade devastate, tralicci piegati come fuscelli...»

E solo adesso il Governo sembra aver appreso l'enorme gravità di quanto accaduto, soprattutto in Veneto, senza dimenticare che anche in altre regioni sono stati gravi e molteplici i danni del maltempo. Questa la dichiarazione, ripresa dall'Ansa, del sottosegretario Giorgetti a Zaia:

«Apprendo con particolare dispiacere delle eccezionali circostanze di maltempo che si sono abbattute sulla Regione Veneto e che hanno devastato, tra l'altro, i boschi dell'Altopiano di Asiago.»

Questa è quella del vicepremier Di Maio: «Quanto avvenuto sulle montagne bellunesi è una vera e propria tragedia e alla popolazione di quei territori va, per il momento, tutta la mia vicinanza. Presto verrò da voi, ma prima faremo il nostro lavoro in Consiglio dei Ministri dichiarando lo stato di emergenza per tutte le regioni colpite in questi giorni.

Sono in costante contatto con Federico D'Incà, MoVimento 5 Stelle, per ogni aggiornamento. Ci vediamo presto. Forza!»


Dichiarazioni che hanno seguito di qualche ora quelle del premier Conte: «L'ondata di maltempo che si è abbattuta in questi giorni non sta risparmiando nessuna parte dell'Italia. Purtroppo continuano ad arrivare notizie non confortanti. Anche durante la mia visita di oggi in Tunisia ho seguito con molta apprensione gli sviluppi delle condizioni meteorologiche, in contatto con il Dipartimento della Protezione civile.

Al mio rientro a Roma, insieme al sottosegretario Giorgetti, ho subito sentito i governatori del Veneto, del Friuli Venezia-Giulia, della Liguria. Ho espresso tutta la vicinanza del Governo di fronte a una situazione che continua a essere difficile, con ingenti danni e con la perdita di diverse vite umane.

Siamo al fianco delle popolazioni colpite e continuiamo a monitorare la situazione anche in Trentino, nel Centro Italia e nel Sud, soprattutto in Sicilia e in Sardegna.»


Dichiarazioni di Matteo Salvini, invece, non risultano ancora pervenute. Solo adesso, il Governo si sta vagamente rendendo conto che l'ondata di maltempo che ha interessato l'Italia è stata eccezionale ed ha avuto conseguenze gravi... dopo quattro giorni! Ma senza che ciò possa riuscire a distrarre i vari ministri dalle attività di propaganda programmate, che includono tra l'altro anche l'invio di post social del solito tenore, contro i soliti nemici.

Un ottimo esempio della capacità di cambiamento dell'attuale Governo.

 

Aggiornamento. Nel tardo pomeriggio anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a cui fa capo la Protezione Civile, miracolosamente si è accorto che l'ondata di maltempo in gran parte d'Italia ha fatto ingentissimi danni, specialmente nel bacino elettorale del Veneto, ed incredibilmente dichiara:

«Ho cambiato la mia agenda d'urgenza, domani sarò in Veneto, nelle province di Venezia e Belluno, insieme al governatore Zaia.
Nel pomeriggio mi sposterò a Terracina, nel Lazio, devastata dalla tromba d'aria di lunedì scorso.
Nel centenario della fine della Prima Guerra Mondiale abbiamo il dovere di omaggiare chi ha combattuto e perso la vita per difendere i confini e la Patria, ma anche quello di rispondere velocemente alle richieste d'aiuto di quegli italiani che in questi giorni e in queste ore stano soffrendo e hanno perso affetti, casa e lavoro.»

Da sottolineare l'ironico quanto irridente "rispondere velocemente" usato da Salvini che poi ha aggiunto che il Governo è già "in cerca" dei primi 200 milioni per rispondere ai danni del maltempo in tutta Italia.