Se soffri di Acufeni questa notizia potrebbe interessarti.
Ho parecipato al Congresso annuale AIT (Associazione italiana Tinnitus-Acufeni).
Ci sono andato perché la cosa interessa anche me personalmente dato che i miei Acufeni sono sempre lì e mi tengono compagnia (vero è però che da mesi ormai non mi danno così tanto fastidio come prima che non mi facevano neppure dormire la notte).
La relazione della dottoressa Paola Perin.
Ci sono andato soprattutto per ascoltare la dottoressa Parola Perin, dell'Università di Pavia, che insieme ad altri colleghi sta studiando una possibile via (cioè un farmaco) capace di ridurre ai minimi termini gli Acufeni.
Be', non sono stato deluso. Il progetto dell'Università di Pavia si chiama "Silenzio, per favore" e si pone fra quei pochissimi studi scientifici che hanno preso finora di mira gli Acufeni.
Il punto di partenza della ricerca.
Il punto di partenza è che l'acufene è legato sì a un problema del sistema acustico ma che interessa soprattutto il cervello, ed è proprio lì che bisogna agire se si vuole trovare una vera soluzione al problema.
Vuol dire che noi che soffriamo di acufeni, siamo matti?
No, non è questo il punto, non scherziamo, significa soltanto che è stata modificata la plasticità del cervello, che una volta accusato il danno non riesce più a tornare alla situazione precedente, quando il fastidioso rumore fantasma non c'era. Punto.
Pare che la possibilità di intervenire sul cervello per modificarne la situazione adesso ci sia, o quantomeno si vuole provare a vedere se si riesce nell'impresa, già peraltro verificata positivamente sugli animali di laboratorio (ahiloro! ci risparmiano così un sacco di sofferenze).