Di seguito alcuni passaggi del discorso sullo Stato dell'Unione pronunciato oggi dalla presidente della Commissione Ue, von der Leyen, al Parlamento europeo, titolato "rafforzare l'anima della nostra Unione".
" [...] Robert Schuman ha detto: l'Europa ha bisogno di un'anima, di un ideale e della volontà politica di perseguire questo ideale. Negli ultimi dodici mesi l'Europa ha tradotto in realtà queste parole.
Nella più grande crisi sanitaria mondiale degli ultimi cento anni, abbiamo scelto di agire insieme e così ogni regione d'Europa ha avuto le medesime possibilità di accesso ai vaccini salva-vita. Nella più grave crisi economica mondiale degli ultimi decenni, abbiamo scelto di agire insieme, con NextGenerationEU. Nella più ardua crisi planetaria della storia, abbiamo scelto nuovamente di agire insieme, con il Green Deal europeo. E abbiamo fatto tutto questo insieme: come Commissione, come Parlamento e come 27 Stati membri. L'Europa ha agito unita. Possiamo esserne fieri.
Ma l'epoca del coronavirus non è ancora alle nostre spalle. La pandemia non è ancora del tutto superata e c'è ancora molta sofferenza nella nostra società. Ci sono dolori che non potranno mai essere guariti, ci sono vite il cui corso è stato interrotto per sempre e c'è il tempo perduto che non potremo più restituire ai nostri giovani. Ci troviamo ad affrontare sfide nuove e durature, in un mondo che si riprende - e che si incrina - in modo diseguale.
Non ci sono dubbi: anche il prossimo anno la nostra forza di carattere sarà messa a dura prova. Ma sono convinta che sia proprio nel momento in cui siamo messi alla prova che il nostro spirito - la nostra anima - esprime tutta la sua forza luminosa. Osservando la nostra Unione, so per certo che l'Europa supererà questa prova.
[...] Quando sono venuta qui dinanzi a voi dodici mesi fa ancora non sapevo quando - o addirittura se - avremmo avuto un vaccino sicuro ed efficace contro la COVID-19. Oggi invece, nonostante tutte le voci critiche, l'Europa è all'avanguardia a livello mondiale.
Nell'UE, più del 70 % degli adulti ha ricevuto una vaccinazione completa. Siamo stati gli unici a condividere la metà della nostra produzione di vaccini con il resto del mondo. Abbiamo consegnato più di 700 milioni di dosi agli europei e più di 700 milioni di dosi al resto del mondo, in più di 130 paesi. Siamo l'unica regione al mondo ad aver raggiunto questo risultato.
Una pandemia è una maratona, non una gara di velocità. Abbiamo seguito la scienza. Abbiamo mantenuto gli impegni a livello europeo. Abbiamo mantenuto gli impegni a livello mondiale. L'abbiamo fatto nel modo giusto, perché l'abbiamo fatto all'europea. E ha funzionato! Ma se ci sono tutti i motivi per essere fiduciosi, non abbiamo nessun motivo per riposare sugli allori.
La nostra prima - e più urgente - priorità consiste nell'accelerare la vaccinazione a livello mondiale. Se si considera che, nel mondo, meno dell'1 % delle dosi è stato somministrato nei paesi a basso reddito, si coglie in modo evidente la portata dell'ingiustizia e il livello dell'urgenza. Si tratta di uno dei principali problemi geopolitici del nostro tempo.
Team Europa sta investendo un miliardo di euro per rafforzare la capacità di produrre vaccini a mRNA in Africa. Ci siamo già impegnati a condividere 250 milioni di dosi. E oggi posso annunciare che la Commissione aggiungerà una nuova donazione di altre 200 milioni di dosi entro la metà del prossimo anno. È un investimento nella solidarietà - ma anche nella salute mondiale.
La seconda priorità consiste nel proseguire i nostri sforzi qui in Europa. Le differenze tra i tassi di vaccinazione nella nostra Unione sono preoccupanti. Quindi dobbiamo mantenere lo slancio. E l'Europa è pronta. Disponiamo di 1,8 miliardi di dosi supplementari. Un quantitativo sufficiente per noi e per i nostri vicini per quando saranno necessari i richiami. Cerchiamo di fare il possibile per garantire che la pandemia non si trasformi in una pandemia dei non vaccinati. La priorità finale consiste nel rafforzare la nostra preparazione alle pandemie.
L'anno scorso ho dichiarato che era giunto il momento di costruire l'Unione europea della salute. Oggi teniamo fede al nostro impegno: con la nostra proposta rendiamo operativa l'autorità HERA. La HERA rappresenterà una risorsa enorme per far fronte alle future minacce sanitarie più rapidamente e in modo migliore.
Disponiamo delle capacità di innovazione e delle capacità scientifiche, delle conoscenze del settore privato e di autorità nazionali competenti. Ora non ci resta che far interagire queste risorse, con un apporto significativo di finanziamenti. Propongo quindi una nuova missione di preparazione e resilienza sanitaria a livello di UE. E propongo che sia sostenuta da un investimento di Team Europa pari a 50 miliardi di euro entro il 2027.
[...] Abbiamo tratto degli insegnamenti dalle nostre esperienze passate, quando eravamo troppo divisi e troppo in ritardo. La differenza è netta: la scorsa volta ci sono voluti otto anni per far tornare il PIL della zona euro ai livelli pre-crisi.
Questa volta ci aspettiamo che 19 paesi tornino ai livelli pre-pandemia nel corso dell'anno, con gli altri che li seguiranno a breve. Nell'ultimo trimestre la crescita della zona euro ha superato sia quella degli Stati Uniti che quella della Cina. Ma questo è solo l'inizio. Le lezioni tratte dalla crisi finanziaria dovrebbero servirci da monito: all'epoca, l'Europa aveva cantato vittoria troppo presto e poi ne ha pagato lo scotto. Non ripeteremo lo stesso errore.
La buona notizia è che ora, con NextGenerationEU, investiremo sia nella ripresa a breve termine che nella prosperità a lungo termine. Affronteremo i problemi strutturali della nostra economia: dalle riforme del mercato del lavoro in Spagna, alle riforme delle pensioni in Slovenia, fino alla riforma fiscale in Austria.
Come mai prima d'ora investiremo nel 5G e nella fibra. Ma altrettanto importante è l'investimento nelle competenze digitali. È un compito che richiede l'attenzione dei leader e un dialogo strutturato al massimo livello. La nostra risposta sta indicando una direzione chiara sia ai mercati che agli investitori.
Ma nel guardare al futuro dobbiamo anche riflettere su come la crisi abbia inciso sul modello della nostra economia: dall'aumento del debito all'impatto disomogeneo sui vari settori, fino alle nuove modalità di lavoro. In quest'ottica, nelle prossime settimane la Commissione riavvierà il dibattito sul riesame della governance economica, nell'intento di costruire, ben prima del 2023, un consenso sulla via da seguire.
[...] Ma mentre la domanda mondiale è esplosa, la quota europea dell'intera catena del valore, dalla progettazione alla capacità di produzione, si è assottigliata. Ora dipendiamo dai chip di ultima generazione fabbricati in Asia. In questo caso non si tratta solo di competitività. Si tratta anche di sovranità tecnologica. Perciò, diamo a questo problema tutta l'attenzione che merita.
È nostra intenzione presentare una nuova legge europea sui semiconduttori. Dobbiamo mettere insieme le nostre capacità di ricerca, progettazione e sperimentazione di livello mondiale. Dobbiamo coordinare gli investimenti dell'UE e nazionali lungo la catena del valore. Lo scopo è creare insieme un ecosistema europeo dei chip che sia all'avanguardia, inclusa la produzione. Così ci garantiremo la sicurezza dell'approvvigionamento e svilupperemo nuovi mercati per una tecnologia europea innovativa.
È vero: è un compito estremamente arduo. E so che alcuni lo considerano fuori portata. Ma quelle stesse persone sostenevano la stessa cosa per Galileo vent'anni fa. E guardate cos'è successo. Ci siamo rimboccati le maniche. E così, oggi, i satelliti europei forniscono il sistema di navigazione per oltre 2 miliardi di smartphone in tutto il mondo. Siamo leader mondiali. Perciò, diamo nuovamente prova di audacia, questa volta per i semiconduttori.
[...] Ed è per questo che è così importante attuare il pilastro europeo dei diritti sociali: per posti di lavoro dignitosi, condizioni di lavoro giuste, una migliore assistenza sanitaria e un buon equilibrio di vita.
Se c'è una cosa che abbiamo imparato dalla pandemia, è il valore del tempo. Abbiamo capito che il tempo più prezioso è quello dedicato alle persone a cui vogliamo bene. Proporremo perciò una nuova strategia europea per l'assistenza, perché ciascun uomo e ciascuna donna possa beneficiare della migliore assistenza possibile e trovare il miglior equilibrio di vita. L'equità sociale non è solo una questione di tempo, ma anche una questione di equità fiscale.
[...] Proporremo un progetto di legge per combattere i profitti dissimulati grazie alla copertura di società di comodo. E faremo di tutto per portare a termine lo storico accordo mondiale sul tasso minimo di imposta sulle società. Pagare il giusto importo di imposte non è solo una questione di finanze pubbliche, ma è soprattutto una semplice questione di equità.
[..] A loro [ai giovani. ndr] offriremo un nuovo programma: ALMA. ALMA darà a questi giovani la possibilità di avere un'esperienza professionale temporanea in un altro Stato membro. Perché anche loro meritano di vivere un'esperienza come Erasmus, per acquisire competenze, creare legami e forgiare la loro identità europea.
Ma se vogliamo plasmare la nostra Unione a loro immagine, i giovani devono poter plasmare il futuro dell'Europa. La nostra Unione deve avere un'anima e una visione in cui i giovani possano credere.
Come si chiedeva Jacques Delors: Come si potrà costruire l'Europa se i giovani non la vedono come un progetto collettivo e una rappresentazione del loro stesso futuro? Per questo motivo proporremo che il 2022 sia l'anno europeo dei giovani: un anno dedicato a valorizzare i giovani che si sono tanto sacrificati per gli altri. Saranno i giovani a dover condurre i dibattiti della Conferenza sul futuro dell'Europa. A essere in gioco è il loro futuro e questa deve essere la loro Conferenza. E, come abbiamo dichiarato all'inizio del nostro mandato, la Commissione sarà pronta a dare seguito immediato alle decisioni prese dalla Conferenza.
[...] Nel mio discorso dell'anno scorso ho annunciato il nostro obiettivo di una riduzione di almeno il 55 % delle emissioni entro il 2030. Da allora, insieme, abbiamo trasformato i nostri obiettivi climatici in obblighi giuridici. E siamo la prima grande potenza economica a presentare un quadro legislativo globale per far sì che ciò diventi realtà.
Anche se i dettagli sono complessi, l'obiettivo è semplice. Imporremo un prezzo all'inquinamento. Renderemo pulita l'energia che utilizziamo. Avremo auto più intelligenti e aeroplani più ecologici. E ci adopereremo perché a obiettivi climatici più ambiziosi corrispondano obiettivi sociali più ambiziosi. La transizione verde deve essere equa. Per questo motivo abbiamo proposto un nuovo Fondo sociale per il clima, per far fronte alla povertà energetica di cui già soffrono 34 milioni di europei. Conto sul Parlamento e sugli Stati membri per far sì che, insieme, possiamo realizzare le proposte e mantenere alta l'ambizione.
L'Europa può fare molto per il cambiamento climatico e la crisi ambientale e sosterrà gli altri. Sono orgogliosa di annunciare oggi che l'UE raddoppierà i finanziamenti per la biodiversità per i paesi extraeuropei, in particolare per i paesi più vulnerabili. Ma l'Europa non può agire da sola. La COP26 di Glasgow sarà il momento della verità per la comunità mondiale.
Le principali potenze economiche - dagli Stati Uniti al Giappone - hanno stabilito obiettivi ambiziosi per conseguire la neutralità climatica nel 2050 o poco dopo. Questi obiettivi devono ora essere sostenuti da progetti concreti che siano pronti per Glasgow. Perché con gli impegni attuali per il 2030 non potremo raggiungere l'obiettivo di limitare a 1,5°C il riscaldamento globale. Ogni paese ha le sue responsabilità!
[...] I finanziamenti per il clima sono fondamentali per questi paesi, sia per la mitigazione che per l'adattamento ai cambiamenti climatici. In Messico e a Parigi il mondo si è impegnato a fornire 100 miliardi di dollari all'anno fino al 2025. Noi terremo fede al nostro impegno. Team Europa contribuisce con 25 miliardi di dollari all'anno. Ma vi sono altri che sono ancora lontani dal raggiungimento dell'obiettivo globale. Colmare questa lacuna aumenterà le possibilità di successo a Glasgow.
Il mio messaggio di oggi è che l'Europa è pronta a fare di più. Proporremo adesso un finanziamento supplementare di quattro miliardi di euro fino al 2027 per il clima, ma ci aspettiamo che anche gli Stati Uniti e i nostri partner intensifichino i loro sforzi. La risoluzione del problema del deficit di finanziamento per il clima, raggiunta insieme dagli Stati Uniti e dall'UE, rappresenterebbe un segnale forte per la leadership mondiale per il clima. È tempo di agire".
La von der Leyen ha preso in esame anche gli aspetti relativi alla sicurezza dell'Ue, dichiarando esplicitamente che è ormai indispensabile per gli Stati dell'Unione aumentare il coordinamento per affrontare minacce di qualsiasi tipo da quelle cibernetiche a quelle militari, annunciando, durante la presidenza francese, la convocazione di un vertice sulla difesa europea.
Una difesa, però, che deve tener conto anche dei rapporti con gli altri Stati, in qualsiasi continente, per creare dei partenariati che siano occasione di amicizia e sviluppo tramite l'approfondimento o la creazione dei legami commerciali, il rafforzamento delle catene di approvvigionamento globali e lo sviluppo di nuovi progetti di investimento sulle tecnologie verde e digitale.
Inoltre, la presidente della Commissione Ue ha ricordato che d'ora in poi i Pasi dell'Unione non potranno venire meno ai valori fondanti che hanno promesso di rispettare nel momento in cui hanno aderito quando vorranno licenziare nuove leggi (ogni riferimento ai Paesi sovranisti - seppur non citati - è assolutamente voluto).
E per indicare un esempio che rappresenti l'anima che debba sostenere l'Unione europea, la von der Leyen ha proposto ad esempio, come fonte di ispirazione Bebe Vio, presente come ospite d'onore:
"Molti di voi la conosceranno: è un'atleta che ha vinto la medaglia d'oro per l'Italia e quest'estate ha conquistato il mio cuore. Quello che però forse non sapete è che, soltanto ad aprile, le era stato detto che era in pericolo di vita. Ha subito un'operazione, ha lottato, si è ripresa.
E appena 119 giorni dopo aver lasciato l'ospedale ha conquistato una medaglia alle Paralimpiadi. Onorevoli deputate e deputati, date il benvenuto assieme a me a Beatrice Vio. Così giovane, Bebe ha già dovuto affrontare molti ostacoli.
La sua storia è l'emblema di una rinascita contro ogni aspettativa. Di un successo raggiunto grazie al talento, alla tenacia e ad un'indefessa positività. È l'immagine della sua generazione: una leader e una sostenitrice delle cause in cui crede, che è riuscita a raggiungere tutto questo rimanendo fedele alla sua convinzione secondo cui, se sembra impossibile, allora si può fare.
Questo è lo spirito dei fondatori dell'Europa e questo è lo spirito della prossima generazione dell'Europa. Facciamoci dunque ispirare da Bebe e da tutti i giovani che cambiano la nostra percezione di ciò che è possibile, che ci dimostrano che è possibile essere chi vogliamo essere. E che è possibile raggiungere tutto quello in cui crediamo".