Alle prese con il rifinanziamento che ormai sembra la triste ripetizione del tanto abusato - oltre che disgraziato - closing, secondo quanto riporta Repubblica al Milan starebbero arrivando richieste di acquisto e partnership per la gestione del club.

Tutto, inutile ripeterlo, è congelato ai prossimi sviluppi e alla possibilità dell'attuale proprietà cinese di onorare le scadenze con il fondo Elliott e quelle richieste da Uefa e Lega. Comunque vadano le cose, il fondo americano non pare che avrà problemi a rifarsi dell'investimento.

Infatti, nel caso in cui fosse costretto a divenirne proprietario, potrebbe valutare l'offerta del fondo arabo posseduto da Saeed Al-Falasi, con interessi nell'edilizia e nell'intermediazione, i cui uffici si trovano ad Al Mankhool, Dubai Ovest, quartier generale di alcune banche internazionali.

Ci sarebbe poi un'offerta da parte di una cordata russa, che farebbe capo al miliardario di origine uzbeka Alisher Usmanovsocio, attuale socio di minoranza dell’Arsenal.

A queste, sarebbero poi da aggiungere altre due offerte di cui non si hanno indiscrezioni, a parte la provenienza: Emirati Arabi e Stati Uniti.

Se quanto riportato sia vero oppure il frutto di una strategia da parte del Milan o del suo proprietario in pectore, il fondo Elliott, con lo scopo di attirare l'interesse degli investitori in un momento delicato della vita del club è difficile da dire.

Comunque vada, basterà attendere un paio di mesi per capirlo. Per onorare il settlement agreement dell'Uefa, Yonghong Li dovrà nuovamente metter mano al portafoglio entro aprile. Se non dovesse farcela, il passaggio della società in altre mani diverrebbe quasi certo.