Un tuffo nella storia di Pisa
La storia reale della fondazione di Pisa è avvolta nel mistero: c'è chi pensa a un'origine etrusca e chi a un'origine ligure. Quel che è certo è che la città prende forma in epoca romana con il nome latino (plūrālia tantum) di Pīsae passando per una forma locativa ad pisas.
Alleata dei Romani, verosimilmente già intorno alla metà del III secolo a.C., fu da essi usata come base militare e navale nelle guerre contro i Galli e i Liguri e durante la seconda guerra punica. Ricevetta la cittadinanza romana nell'89 a.C. e divenne poi colonia con Augusto, continuando a prosperare durante l'Impero.
Occupata da Goti, Longobardi e Franchi, dal X secolo affermò la propria relativa indipendenza, primeggiando sui mari nelle lotte cotro i Saraceni. In questa vicenda secolare, in cui i pisani firono ora soccombenti fino a vedere minacciata la loro stessa città (1004), ora invece vincitori, da soli o alletai contro altre potenze cristiane come Genova e i Normanni, Pisa estese progressivamente i propri domini marittimi verso la Sardegna, le isole Lipari, l'isola d'Elba, la Corsica.
Le crociate furono per Pisa l'occasione per fare sentire la propria influenza di potenza marittima sia nel Mediterraneo orientale, sia verso occidente (Baleari), proprio mentre prendeva forma il Comune a cui l'imperatore Enrico IV riconobbe speciali privilegi.
Il rafforzamento e la diversificazione degli istituti comunali si svolsero parallelamente al sorgere di conflitti con le città concorrenti, sulla terra ferma (Lucca e poi Firenze) e sui mari (Genova).
La sconfitta della Meloria nel 1284 per opera dei genovesi segnò un primo grave ripegamento della potenza pisana (con l'abbandono della Sardegna), coincidente con la crisi in Italia di tutte le forze ghibelline e imperiali, di cui Pisa aveva sempre fatto parte.
I conflitti intestini tra le varie famiglie dominanti, come i Della Gherardesca e i Visconti, e i problemi non risolti posti dalla forte immigrazione dal contado furono i principali motivi della progressiva decadenza della città, ormai sovrastata dall'egenomia fiorentina.
Pisa cadde sotto diverse signorie, lungo il corso del XIV secolo, tutte troppo deboli e instabili per rilanciarne le sorti politiche. Passò nel 1399 nelle mani dei Visconti di Milano e da questi in quelle di Firenze nel 1406.
I destini di Pisa restarono da allora legati a quelli della signoria e poi del granducato mediceo; la città aveva perso anche i connotati di un grande porto marittimo per l'interramento delle foci dell'Arno, ma riacquistò un proprio ruolo eminente in campo culturale come sede dell'università toscana e come centro scientifico illustrato da figure come Galileo.
L'università, a cui nel corso del settecento si affiancò la scuola normale superiore, fu per secoli il centro della vita pisana, diventando nell'ottocento focolaio di patriottismo e di rinnovamento culturale.
Articolo a cura di:
Azimut Treks, Walking in Tuscany