«Nel 2001 eravamo un’azienda che fatturava 146 milioni. Nel 2014 abbiamo unito la nostra società familiare a Impregilo, quotata ma forse meno reattiva di noi, e in due realizzavamo un giro d’affari totale di 4 miliardi.
Oggi siamo un gruppo presente in 50 Paesi con 6,1 miliardi di ricavi, un portafoglio ordini di 37 miliardi, 30 dei quali relativi a costruzioni, con nuovi lavori per 7,3, un margine operativo lordo del 9,3%».
Pietro Salini, amministratore delegato di Salini-Impregilo, sfoglia i risultati 2016 approvati dal consiglio e fa il bilancio del primo triennio da «grande gruppo».
«Mi fa piacere dire “missione compiuta”. Ma non basta. Il messaggio che diamo con il nostro progetto realizzato è: “non bisogna avere paura”».