Gli avversatori dell’attuale governo si stanno dedicando anima e corpo a sbugiardare tutte le promesse elettorali puntualmente disattese. Praticamente tutto ciò che la Meloni e i suoi camerati urlavano demagogicamente ai quattro venti, dalla tribuna d’opposizione più caciarona della storia.

Una di queste è il Reddito di Cittadinanza: «Lo aboliremo!», gridavano. E in effetti non hanno fatto neppure questo. Lo hanno solo rimodulato. E allora giù ad accusarli anche di quest’altra bugia. Tutto fa brodo.

Mi dispiace, ma non ci state capendo nulla!

Dico a chi si continua a periziare guardando queste “pagliuzze”, buttandola anche loro in caciara e dimenticando che in gioco ci sono i disoccupati, quelli che oggi tutti chiamano “poveri” a prescindere dalle cause. Come volete; ma è con loro che si sta giocando.

La mossa di questo governo odiatore dei poveri di prima fila e genuflesso alla piccola borghesia (i cui eredi perderanno comunque tale qualità ingrassando la prima fila), non poteva essere quella dell’abolizione; ne parlai anche in passato prima che avvenisse il disastro della loro elezione. La mossa doveva essere quella di contenere il fiume che sarebbe straripato. Va tolto, ma piano piano. Prima si taglia, rendendolo anche più complicato e limitato, e si vede cosa succede.

Chi sta al governo non lo avete compreso. Non è gente capace di assumersi responsabilità, e che abbia un qualunque piccolo coraggio. Le spara grosse, insulta, anche senza pensarci (per quello ci vuole anche un cervello), e poi agisce in maniera sotterranea, vigliacca, subdola, ma coerente con la natura dell’italiano medio. La natura di chi non sa ribellarsi alla cottura a fuoco lento, anche quando il fuoco si alza leggermente. Resiste, stringe i denti, prova a evitare la lessatura e va avanti inventandosi espedienti, sotterfugi, e talvolta piccoli crimini vecchi e nuovi.

La soglia di povertà assoluta che rivela l’Istat (aggiornata all’anno 2021) è pari a € 770,33 mensili, per una persona singola tra 18-59 anni, abitante in centro Italia e residente in un comune della periferia, o comunque maggiore a 50.000 abitanti. Potete divertirvi con lo strumento dell’Istat a questo indirizzo:
https://www.istat.it/it/dati-analisi-e-prodotti/contenuti-interattivi/soglia-di-povert%C3%A0
Così scoprite se anche voi siete poveri.

La povertà relativa è invece pari a € 545,20 mensili, e corrisponde alla soglia dell’assegno sociale INPS (503,27 x 13 mensilità). E’ detta anche “povertà legale” perché spesso presa a riferimento nelle norme e dai giudici, i quali effettuano sovente perequazioni con frasi come “pari a 2 volte l’assegno sociale”, e similari. In dipendenza dei casi, e considerata anche la promiscuità del valore che non tiene conto delle differenze territoriali sul caro vita.

L’ormai superato Reddito di Cittadinanza stabiliva la quota integrativa massima per la singola persona in € 500,00, quindi già al di sotto della povertà assoluta o relativa che sia. A questa cifra poteva integrarsi una quota per l’affitto, per chi aveva un regolare contratto registrato. Integrazione comunque non superiore a € 280,00, che sommata alla quota principale faceva danzare il reddito sulla soglia di povertà assoluta (rispetto al zona di residenza).

Sono tuttavia milioni i cittadini che lavorano per la stessa cifra, o addirittura di meno, ritenendo che sia più “dignitoso” che gravare sulle spalle dello Stato. Non riescono a capire che così facendo perdono del tutto qualunque barlume di vera dignità. ingrassano i borghesi piccoli piccoli e danneggiano milioni di altri cittadini che invece vogliono lavorare con stipendi giusti al di sopra della soglia di povertà (e non al di sotto). Ma questa è la ben nota storia della guerra tra poveri.

Proprio in questa guerra prospera l’attuale governo.

Viene tolto poco - ma è già vergognoso - ai nuclei familiari con minorenni, disabili o con almeno un componente che abbia compiuto 60 anni. Alcuni nuclei rimarranno anche a secco a causa delle soglie ridotte sui valori ISEE. Ma il vero scempio viene compiuto in danno dei famosi “occupabili”: dal 2024 l’importo mensile per una persona singola sarà di appena 350 euro, durerà al massimo un anno e non sarà rinnovabile.

Verrà erogato un importo molto al di sotto della soglia di povertà assoluta e relativa, in violazione palese di quella cartaccia che sarebbe la Costituzione; se ricordate dedicai ampio spazio al tema della dignità del lavoro e delle relative previsioni costituzionali, in una monografia di 5 capitoletti. E dopo questa violazione, si viene lasciati letteralmente all’addiaccio.

Si può fare? Lo stanno facendo! Che si chiami MIA (Misura d’Inclusione Attiva), o con le altre sigle che circolano in questi giorni: PAL (Prestazione di Accompagnamento al Lavoro), GAL (Garanzia per l’Attivazione Lavorativa) e GIL (Garanzia per l’inclusione).

A meno che non si inizino a mostrare gli attributi e si tiri fuori quel minimo sindacale di dignità che qualcuno crede di avere. Compresi, soprattutto, coloro che festeggiano adagiandosi sulle bugie del governo, piuttosto che muovere il fondoschiena e proteggere i cittadini da questo e altri mille scempi che stanno subendo, come sul salario minimo. Chi sarebbero? La sinistra di Schlein? I grillini di Conte? Chiunque siano! Ma è bene che inizino a muoversi davvero.

E naturalmente i cittadini. Tutti, non solo quelli lesi.

Ho criticato i francesi per il loro modo poco ortodosso di protestare. E continuo a dire che quei metodi non portano nulla di buono, infatti il governo francese sta andando tranquillamente avanti infischiandosene delle proteste violente e anzi usandole come scudo. Ma in piazza ci vanno, e questo va bene.

I francesi pare vogliano dimostrare di saper fare anche di più, accendendo la miccia della ribellione anche con la disobbedienza civile spinta, che li riscatterebbe da comportamenti violenti attraverso azioni di solidarietà che li espongono a pesanti sanzioni civili e penali. Ma del resto è il contraltare della disobbedienza - ecco perché servono attributi… - quando a questa non si scorge più alternativa. Significa, cioè, quando la regola statale di qualunque rango lede profondamente la dignità umana e non lascia altra scelta che la disobbedienza.

Parliamo della notizia passata quasi in sordina, risalente già a qualche mese fa ma riportata anche in questi giorni, circa l’azione di alcuni tecnici della “CGT Energie”, e altre soggetti legati a sindacati del settore energetico, che stanno aiutando famiglie e imprese malversati a manomettere i contatori della luce per consentirgli risparmi fino al 60% in bolletta. Loro lo definiscono senza fronzoli: «Illegale ma morale!». 
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La storia insegna, e non c’è nulla di cui stupirsi. Anzi, ci si stupisce del contrario: subire e tacere. Non tanto in un certo intervallo temporale, ma a farlo indefinitamente. Questo non è nella natura umana, ma solitamente chi sceglie l’oppressione del debole spera sempre di non aver ancora raschiato il fondo, si augura che ci sia ancora spazio per spremere. Può darsi che da un lato i francesi siano vicini a quel fondo, mentre gli italiani hanno ancora bisogno di altre vergate alla loro dignità. Staremo a vedere.

Nel frattempo, i soldi ci sono. Sono lì, pronti, per riequilibrare la situazione. Non può far piacere a chi ne fa tantissimi e dice - giustamente - «Me lo ha permesso lo Stato!». Se li tenga, naturalmente. Ma lo Stato può cambiare registro quando e come vuole. Come ha fatto in passato, quando l’aliquota IRPEF per i redditi oltre i 250 mila euro, di oggi, stava al 72%; e per quelli tra 50-250 mila si partiva dal 52% con una progressione di ben 12 aliquote. Oggi, solo il 43%, dai 50 mila all’infinito.

Era un prelievo eccessivo? Può darsi, ma stavano tutti meglio. Poi, per far stare ancora tutti meglio (?!), siamo arrivati quasi a non tassare i redditi alti, a fermarci a quel 43% odierno. E a cosa ci ha portato? Lo vediamo: ricchezza alle stelle e povertà alle stalle. E si viene a raschiare qualche miliardo dal Reddito di Cittadinanza. Lo Stato è lo Stato; e come ha fatto quello può fare altro, e tornare anche indietro tassando nella direzione giusta, visto che il contrario non ha funzionato. Non lo vuol fare? Qualcuno o qualcosa lo ricatta? Beh, i poveri si ribellino e glielo facciano fare.

Qui non si dovrebbe scherzare ancora. E’ vergognoso che per non tassare lo zero virgola a qualcuno, che nemmeno se ne accorgerebbe, si taglino invece i sussidi ai disoccupati.

Quella del Reddito di Cittadinanza è stata una strada molto giusta, un’emancipazione civile formidabile che si è avvicinata finalmente al dettato Costituzionale. Come fanno altri paesi europei da decenni, e oggi più che mai. C’era ancora da lavorare parecchio per riformare i centri per l’impiego, avvicinare domanda e offerta, e organizzare veri programmi di riqualificazione e recupero per i disoccupati. Invece, questo governicchio, si esprime per insulti e manifestazioni d’odio a più non posso, taglia, toglie, e invita i percettori ad andare a zappare!

Non siamo qui per guardare a tutto questo dalle nostre comode poltrone, scrivendo soltanto e ringraziando Iddio di stare dall’altra parte della barricata.


📸 base foto: Pexels da Pixabay