Tra crisi di identità e crisi di onnipotenza la partitocrazia prosegue inesorabile il suo cammino calpestando i diritti dei più deboli: l’importante è arrivare alla camera dei bottoni senza terzi incomodi che parlano di trasparenza ed etica politica.

Prendiamo il Recovery Fund: l’attuale governo si è riunito riservatamente e ha già deciso di destinare alla grande impresa la maggior parte dei finanziamenti lasciando le briciole alle piccole e medie imprese presenti soprattutto nel centro sud, per questo il presidente di Confindustria non si è più sentito parlare, ci ha pensato l’attuale premier a soddisfare le esigenze della sua categoria.

L’ipocrisia di questo esecutivo è senza pari infatti ha dichiarato che non vi era tempo per presentare il progetto del ponte sullo stretto senza dire che la Comunità europea nel 2008 aveva negato  i finanziamenti ritenendo un'opera non primaria ed eccessivamente costosa, questa colossale presa in giro che si è protratta per 32 anni ci è costata centinaia di milioni di euro (quasi un miliardo) e si è conclusa, si fa per dire, nel 2013 con la messa in liquidazione della società Stretto di Messina S.p.a., il decadimento del progetto e una richiesta di risarcimento danni di 700 milioni di euro da parte dell’Eurolink: è stata questa tipologia di “progetti” che ha messo in ginocchio il Paese e mandato in povertà troppa gente. Il ponte sullo stretto ha prodotto solo spese che sono state messe sulle spalle della collettività e in cambio non è stato realizzato nulla di concreto solo delle infrastrutture inutili senza la costruzione del ponte, ha fatto lievitare stratosfericamente il debito pubblico e coloro che ne hanno approfittato hanno avuto anche il coraggio di definire il reddito di cittadinanza uno spreco di risorse.

Non è complottismo o fare dietrologia affermare che la fine del secondo governo M5S è stata determinata dalla famelicità del sistema imprenditoriale settentrionale: l’allora premier Conte ha fatto orecchie da mercante alle pressioni di Confindustria per questo è stato fatto cadere, conoscendo per esperienza diretta la mentalità di questi speculatori, posso affermare senza temere smentite, che se non avesse rassegnato le dimissioni sarebbe incorso in qualche brutto “incidente” perché il “mucchio selvaggio del nord” non avrebbe rinunciato per nulla al mondo a mettere liberamente le mani sui fondi europei.

Comunque all’avvento della pandemia la popolazione non si è sentita sola e abbandonata, nei sostegni deliberati talvolta sono stati temporaneamente sacrificati coloro che rientravano in settori della produzione o servizi disciplinati da leggi ingiuste che sono state emanate per compiacere i datori di lavoro però non si può dire che il governo a conduzione 5S non abbia posto in essere buone iniziative per rimediare a tali ingiustizie sociali e tentare di risanare certe situazioni: al di là delle critiche fuori luogo e strumentali mosse da coloro che avevano interesse a screditare il governo vi era un obiettivo comune quello di fermare quella ventata di rinnovamento che stava spazzando via le nebbie delle menzogne e purificare un’aria satura del tanfo della corruzione, del razzismo, dell’interesse personale e di casta che gravava da decenni. Risanare una situazione così catastrofica, ripristinare regole valide per tutti, reintrodurre trasparenza e verità, giustizia sociale e etica politica non si può fare in poco tempo e soprattutto sopravvivere alle imboscate di chi della corruzione ne ha fatto una professione e ci si è arricchito senza lavorare.

I due partiti che hanno mantenuto un’identità e lo stesso stile sono la Lega e FdI che hanno moltissimo in comune. Il PD si è staccato dalla base  e si è trasformato in un fenomeno da salotto bene, dove tra un aperitivo e qualche battuta si concludono affari, si chiedono favori e si organizzano liste e raccolta fondi per le campagne elettorali: quello che ha irritato del M5S è stata la voglia di trasparenza e onestà nel trattare la cosa pubblica, il senso di giustizia sociale e etica politica da trasfondere  concretamente nella realizzazione del programma di governo (compatibilmente agli infiltrati che vi erano tra le loro fila).

Oggi il PD cerca di recuperare l’elettorato perso attraverso un restyling che sicuramente non convince nessuno, il M5S ha pagato un prezzo salato il doversi accordare prima con la Lega poi con il PD per dar vita a due governi nati morti per la slealtà degli alleati. Oggi si parla di crisi di identità del movimento, credo che il problema non sia quello ma piuttosto necessita di una purificazione da coloro che si sono avvicinati per puro interesse personale, molti infiltrati sono figli dei vecchi “marpioni” della politica.  Permettetemi di dire la mia opinione in merito all’ “eliminazione” dei due ministri M5S che hanno rappresentato con onore due cardini ideali del Movimento; la trasparenza e la lotta contro la corruzione.

Lo “strapazzatissimo” ministro Toninelli che ha pubblicato il contratto di concessione tra Autostrade per l’Italia e lo Stato che era secretato, grazie a lui siamo stati informati che tale documento conteneva clausole inique e rappresentava un’autentica regalia ai Benetton; ha chiesto la revoca della concessione; ha fatto luce sulle cause del crollo; la Procura di Genova ha potuto lavorare in tranquillità senza subire pressioni da parte della sponda politica; il ponte è stato ricostruito in tempi brevi nonostante vi sia stato uno scostamento dal preventivo iniziale di ben 100 milioni di euro che Atlantia non vuole pagare e spera che gli amici nell’attuale governo possano sanare la situazione, limitare i danni e bloccare con qualche espediente legale la revoca della concessione. Toninelli è una persona intelligente e capace ma, a differenza del Premier, non ha la “resilienza” contro gli attacchi feroci del sistema che non vuole intrusioni nelle loro faccende. Evidentemente accettando la carica non immaginava a cosa andava incontro, erano esecuzioni sommarie tutti i giorni e più volte al giorno, questo è il metodo usato dalla partitocrazia, viene usato sistematicamente anche contro semplici cittadini che non sono graditi: è impossibile sopravvivere a tale fuoco incrociato.

Contro la corruzione il ministro Bonafede gli ha piazzato la legge spazza corrotti, i soliti “innocentisti” ad oltranza (anche dopo una condanna definitiva) vanno ancora in giro con la bava alla bocca e le zanne che arrivano al pavimento per lo sdegno. FI & C. stanno organizzano uno tsunami che faccia scomparire dal Parlamento ogni traccia di quell’orripilante legge capitata proprio nel momento dell’arrivo del Recovery Fund.

Gli eletti che hanno affollato le aule di Montecitorio e del Senato si sono trasformati con gli anni in lobbisti a servizio della Confindustria e di altri poteri forti palesi ed occulti: gli esclusi da quel club di spocchiosi privilegiati sono i cittadini comuni, quelli che pagano le tasse molti dei quali si alzano alle quattro del mattino per recarsi sul posto di lavoro per mantenere dignitosamente la famiglia; quelli che aspettano mesi per una TAC urgente; coloro che sono sfruttati e devono tacere altrimenti perdono quell’elemosina che ricevono; coloro che pagano con la perdita del lavoro e talvolta della vita per aver avuto il coraggio di aver portato alla luce verità scomode.

Riorganizzare il Movimento era necessario ma, alla luce dei recenti fatti, l’ex premier deve stare molto attento alle “alleanze”. E’ importante lavorare sul territorio, personalmente considero essenziale guardare a quel folto gruppo di astensionisti che rappresentano il 28% circa degli aventi diritto al voto che se ben motivati potrebbero ritornare alle urne e ad un’attività politica per darle nuova luce e dignità con idee e progetti: questi cittadini si sono allontanati perché disgustati da coloro che hanno degradato la cosa pubblica a puro arricchimento personale e delle caste o gruppi di interessi a cui sono asserviti.  Se riuscirà a coinvolgere la base si troverà a scoprire un mondo di idee e progetti che possono dare nuova linfa vitale ad un tessuto sociale e lavorativo che ha bisogno di ossigeno ed entusiasmo. L’importante avere idee chiare, saldi principi e soprattutto avere gli stessi obiettivi e perseguirli con onestà e perseveranza.

L’ostacolo maggiore scaturisce da un impoverimento dei principi e dei valori morali che domina nei partiti, ormai non si distinguono gli uni dagli altri, non hanno idee e progetti validi per uno sviluppo armonico del Paese ma servono interessi che escludono la difesa dell’ambiente, la qualità della vita e la salute dei cittadini: reputo un’alleanza con il PD molto difficile per mancanza di lealtà e per “vizzi” di mentalità.

L'ex premier Conte è uscito da Palazzo Chigi dalla porta principale salutato dagli applausi del personale che si era affacciato alle finestre, sono curiosa di vedere da dove e come escirà l'attuale capo dell'esecutivo.

Oggi occorre rimediare anche ad un fenomeno alquanto preoccupante, vi sono troppi militari alla guida dei comuni, ad esempio a Bracciano, attraverso liste civiche collegate, è riuscita ad insediarsi una giunta militare composta da ex Alleanza Nazionale e FI: compaiono esercito, carabinieri e marina manca polizia, aeronautica e GdF.  In questo paese siamo ormai in caduta libera!