Politica

Fazzolari, FdI: grave ingerenza Pd su trattato del Quirinale

"Con il candore dei bimbi colti con le mani nella marmellata, Piero Fassino conferma che da tempo lavora alla stesura del Trattato del Quirinale. Peccato che nessuna altra forza politica diversa dal PD sia stata coinvolta, come già denunciato da Giorgia Meloni la scorsa settimana". È quanto dichiara Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di Fratelli d’Italia."La giustificazione avanzata da Fassino di essere stato coinvolto in qualità di Presidente, nell’ambito dell’Unione interparlamentare, della sezione bilaterale di amicizia tra Italia e Francia è ridicola e offensiva per tutto il Parlamento. L’UIP "costituisce un foro privilegiato di concertazione parlamentare, con l'obiettivo di sostenere la pace e la cooperazione tra i popoli e rafforzare le istituzioni parlamentari", così come chiaramente indicato nella sezione ad essa dedicata nel sito della Camera dei deputati.

L’UIP nulla ha a che fare con la stesura di trattati e non risulta infatti che nessuno, tra gli altri Presidenti delle sezioni bilaterali, sia coinvolto nella redazione di accordi internazionali. Fassino ha semplicemente confermato i soliti intrighi tra Francia e PD, diventato ormai il partito dei maggiordomi di Parigi. Presenterò un’interrogazione al Governo per sapere per quale motivo e a che titolo i parlamentari del PD abbiano preso parte alla stesura del "trattato del Quirinale", mentre le altre forze parlamentari sono state tenute totalmente all’oscuro della vicenda e ancora oggi, a pochi giorni dalla firma del Governo, non hanno a disposizione il testo del trattato". 

Giorgia Meloni era stata la prima ad avanzare forti dubbi sul trattato che si sta per siglare tra Francia ed Italia affermando su Facebook che "è un accordo importante, peccato che nessuno abbia ufficialmente visto il testo che impegna l'Italia. Non certo il Parlamento che non ne sa nulla. Possibile che solo a noi di Fratelli d'Italia appare scandaloso che un accordo di questa portata sia firmato di soppiatto senza una discussione parlamentare, senza un dibattito politico e nel totale silenzio dei grandi media?"

Queste affermazioni avevano provocato appunto la reazione di Piero Fassino che aveva dichiarato che i dubbi e le incertezze sul trattato era assolutamente senza fondamento "una paura fuori luogo, che ignora il fatto che la Francia è il nostro secondo partner commerciale dopo la Germania, che il numero di imprese italiane che operano in Francia è analogo a quello delle imprese francesi nel mercato italiano, e che ci sono grandi gruppi italo-francesi, come EssilorLuxottica, guidati dall’Italia", dice Piero Fassino (Pd), presidente della Commissione Esteri della Camera e dell’Interparlamentare Italia-Francia, che ha lavorato a lungo al Trattato.

Il trattato, la cui firma è prevista giovedì quando Macron sarà in visita in Italia, era stato siglato dal premier Gentiloni con il presidente francese, nel 2018, sulla falsariga di quello ben più antico tra Germania e Francia, inaugurato nel 1963 da de Gaulle ed aggiornato nel 2019, nel famoso incontro di aquisgrana tra Merkel e Macron, che gia aveva suscitato malumori in Italia ed in Europa.

Vincenzo Amendola e Clement Beaune, ad inizio anno, rispettivamente sottosegretario di Stato italiano per gli Affari europei e segretario di Stato francese con delega per gli Affari europei, avevano scritto s La Stampa. "La cooperazione italo-francese ha spesso aiutato l’Europa a progredire. Continuiamo a mantenerla viva", sostenevano. Come fare per rilanciare l’asse Roma-Parigi, obiettivo tra le priorità dell’agenda Draghi annunciata pochi giorni prima alla Camere? "Lavorando insieme su progetti concreti, saremo in grado di moltiplicare l’efficacia e la portata del nostro rilancio", dicevano.

"Con questo obiettivo in mente stiamo lavorando congiuntamente su un trattato italo-francese che ci consenta di strutturare in maniera più continuativa il dialogo e la cooperazione necessari per affrontare insieme le sfide comuni", aggiungevano con riferimento al Trattato del Quirinale.

Insomma il rischio come sostengono Lega e FdI è che il trattato possa essere troppo sbilanciato a favore dei francesi, che da tempo sembrano aver messo gli occhi sui "gioielli di famiglia" della nostra economia.

Autore Vincent Caccioppoli
Categoria Politica
ha ricevuto 370 voti
Commenta Inserisci Notizia