Sono state eliminate le pluricandidature e i capilista bloccati dalla nuova legge elettorale che si sta votando adesso in commissione Affari costituzionali alla Camera.
Grazie a Danilo Toninelli e a tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle che in queste ore stanno lavorando per assicurare una legge elettorale costituzionale a questo paese.

Così scrive il 5 Stelle Luigi Di Maio su facebook, annunciando le prime modifiche alla legge elettorale che sono state votate domenica alla Commissione Affari costituzionali della Camera.

Gli fa eco poco più tardi Danilo Toninelli che scrive: «Abbiamo già ottenuto grandi vittorie, come la cancellazione delle pluricandidature e quella dei capilista bloccati.
Ora andiamo avanti per ottenere altri miglioramenti. Vi chiedo solo di ricordare che non ci siamo solo noi a decidere. Oggi l'obiettivo è innanzitutto quello di permettere agli italiani di andare a votare con una legge finalmente costituzionale. E con questa legge impostata sul modello tedesco ci stiamo riuscendo.»

Quello che sta prendendo forma a Montecitorio è stato denominato Germanichellum, cioé la riforma elettorale alla tedesca rivista in salsa italiana. Con i voti a favore di PD, M5s, FI e Lega la commissione Affari Costituzionali ha approvato l’emendamento presentato dal deputato PD Ferrari che fissa il rapporto fra proporzionale e maggioritario in 60%-40%, a favore del primo, iniziando a mettere in pratica quanto era stato deciso ieri.

L’emendamento riduce a 225 i collegi uninominali (a cui vanno aggiunti quello della Val d’Aosta e gli otto del Trentino Alto Adige già previsti) che però, rispetto a quanto ipotizzato nei giorni scorsi saranno assegnati con il maggioritario.

Scompaiono così dalla nuova legge elettorale i capilista bloccati: chi vincerrà la gara nei collegi uninominali sarà sempre eletto e a quel candidato spetterà il primo seggio attribuito al suo parito nella sua circoscrizione. Ai candidati nelle liste bloccate, invece, spetteranno i seggi successivi attribuiti in base all’ordine indicato nella lista.

Confermato il no al voto disgiunto e quello a schede separate per votare i candidati nei collegi e nella quota proporzionale. L’accordo tra PD, 5 Stelle, Forza Italia e Lega regge anche alla prova dei voti e, martedì, in Aula sarà presentata la bozza che, molto probabilmente, disegnerà la nuova legge elettorale delle prossime politiche.