"I musei sono la geografia della nostra nazione, il luogo della nostra identità dove ritroviamo la storia del popolo italiano".

Così una nota del Minculpop riporta la dichiarazione del camerata ministro Gennaro Sangiuliano che, accompagnato dalla direttrice Flaminia Gennari Santori, ieri, nell'anno I dell'era post-fascista, a Roma ha visitato Palazzo Barberini, dove sono in corso le mostre "L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini" e "Orazio Gentileschi e l’immagine di san Francesco. La nascita del caravaggismo a Roma".

Palazzo Barberini è un capolavoro di architettura e decorazione, con la celebre volta affrescata da Pietro da Cortona con l'Allegoria della Divina Provvidenza che ospita, tra le altre, opere di  Raffaello, Caravaggio, Tiziano, Bernini, El Greco, Holbein, Van Wittel... Si possono anche riscoprire storie e personaggi legate alla famiglia Barberini, che ebbe un ruolo importante nella storia della Chiesa e dello Stato, con papi, cardinali, principi... quindi un luogo dove si può apprezzare una piccola parte del patrimonio artistico e storico ospitato in Italia e prodotto non solo da artisti italiani.

Quindi, perché voler rivestire di becero nazionalismo un patrimonio di tutti, nato grazie al multiculturalismo, sia per le tecniche che per le tematiche?

Ma perché dobbiamo sopportare la contrapposizione noi - loro anche nella cultura?

Così... tanto per sapere...