Tranne gli stipendi, nel Belpaese aumenta tutto, persino una tazzina di caffè da bere in piedi al bar sotto casa che nei prossimi mesi potrebbe arrivare a costare più di due euro!

E così, quello che è un rito quotidiano per milioni di italiani, potrebbe diventare un lusso.

Il nostro Paese è il settimo consumatore al mondo, con 95 milioni di tazzine sorseggiate ogni giorno. L’allarme del caro caffè è stato lanciato dai maggiori marchi italiani di caffè famosi in tutto il mondo:

In tre anni il costo della tazzina che beviamo al bar è aumentato del 15%, ma si stima che aumenterà ancora nei prossimi mesi se il costo del caffè verde continuerà a salire.

Responsabili del rialzo sono il cambiamento climatico, le piogge torrenziali in Brasile, la siccità in Vietnam. Fattori che stanno compromettendo seriamente la produzione e potrebbero dimezzare i terreni coltivati a caffè entro il 2050. Di mezzo si è messo pure il blocco del canale di Suez che ha fatto lievitare i costi e allungato i tempi nelle consegne, con ritardi fino a 60 giorni.

Secondo il monitoraggio effettuato da Assoutenti, il caffè prosegue la sua corsa al rialzo e in alcune città ha già raggiunto il prezzo di 1,5 euro a tazzina. L’espresso al bar costa oggi il 15% in più rispetto al 2021 quando il prezzo medio si attestava su 1,03 euro. Tra le principali città, Bolzano è quella che detiene il primato del caro-tazzina al bar, (in aprile si attestava a 1,38 euro) seguita da Trento. Mentre Catanzaro, con una media di 0,99 euro, risulta la città più economica, superando così anche Napoli (1,05 euro).

Insomma, il caffè era un piacere, ma a 2 euro a tazzina che piacere è? Tant’è che si profila l’addio all’usanza di lasciare la ‘mancia’ al barista e il de profundis del partenopeo ‘caffè sospeso’!