Odi et amo, oh criptovalute
Caro mondo delle criptovalute, che direzione vuoi prendere? Ho già espresso la mia opinione su Tether, la “banca” delle criptovalute che emette stablecoins poco garantite da cash (aspettiamo il report di Q2, periodo bello frizzante causa implosione LUNA). Oggi voglio esprimere il mio pensiero su questo settore alquanto denigrato quanto acclamato da investitori con pensieri diametralmente opposti.
Settore nuovo, giovane ed immaturo, e come qualunque nuovo esperimento deve ancora crescere e capire cosa vuole fare da grande. Esatto, perché Bitcoin nasce per un motivo, chiaro ed esplicitato nel white paper pubblicato da Satoshi Nakamoto (Naka chi? Non si sa). L’obiettivo del creatore era quello di dar vita ad un contante digitale. Ben attenti, la particolarità sta nel fatto che Bitcoin sia uno strumento totalmente decentralizzato il cui scambio avviene senza intermediari, esattamente come con i contanti. Fantastica idea, ma difficilmente realizzabile. Perché? Perché l’oggetto in questione non ha le caratteristiche per essere una moneta. Assolve soltanto ad una delle funzioni della moneta, ovvero quella di mezzo di scambio. Non è unità di conto (quanti BTC costa la tua macchina? Ed in base a cosa? Devi necessariamente passare per il tasso di cambio BTC/USD). Non è riserva di valore. Se vuoi guadagnarci significa che ti aspetti dei cambiamenti di valore. Indipendentemente dal fatto che faccia +100% o -80%, il tuo valore non viene conservato per definizione. Infine, è un asset scarso. Non possono essere minati più di 21 milioni di BTC rendendolo deflazionario. Altro problema, perché la moneta non deve essere scarsa per definizione ed un sistema monetario basato su un oggetto che genera deflazione per natura è essenzialmente un suicidio. Piccolo esempio: durante la crisi del Covid, se avessimo avuto Bitcoin come sistema monetario, l’intero mondo sarebbe crollato su sé stesso proprio perché le banche centrali non avrebbero potuto far nulla se non guardare l’economia crollare.
Storicamente parlando, questo mondo è stato sempre visto come un mercato altamente speculativo (e continua ad esserlo) data l’altissima volatilità delle coins che lo compongono. Questo lo rende un mercato “perfetto” per il trading. Difatti, a partire dalla sua nascita, l’intero settore è stato investito da 3 bolle speculative più o meno pilotate dalle whales, investitori con immense quantità di Bitcoin od altre cripto che (ahimè) hanno sempre deciso il bello ed il brutto tempo del mercato.
La scintilla che ha sempre fatto partire una bull-run si chiama halving, un processo che a partire da una data prestabilita, ogni 4 anni, dimezza il numero di Bitcoin che i miners ricevono come ricompnsa per il loro lavoro. Ciò rende Bitcoin più scarso e quindi, secondo molti, più prezioso. Alcuni punti che a mio avviso vanno chiariti.
- Il fatto che un asset sia scarso non implica che questo abbia valore. La scarsità delle risorse sta alla base dell’economia ed è ciò che contribuisce a determinare il prezzo degli oggetti. Tuttavia non basta da sola. L’uomo consuma perché ha un bisogno. L’uomo usa oggetti perché questi hanno un’utilità. Il mix tra scarsità, bisogni umani ed utilità è ciò che ti fa pagare il caffè 1 Euro invece di 0,30 centesimi o di 5 Euro.
Dunque queste criptovalute dovranno iniziare a creare utilità per la società in cui viviamo se vogliono restare qua. Ovviamente è possibile che Bitcoin diventi il famigerato oro-digitale ed a quel punto avere valore in quanto risorsa scarsa. Tuttavia, se vado nelle favelas con un bracciale d’oro ne esco senza semplicemente perché chiunque riconosce l’oro come prezioso. Se vado da mia nonna con 10 Bitcoin, la probabilità che lei non riesca a capirlo e nemmeno a pronunciarne il nome è piuttosto alta. Con questo intendo dire che soltanto nel momento in cui la gran parte della popolazione riconoscerà Bitcoin come oro-digitale allora questo sarà tale. Ed il resto delle migliaia di criptovalute? Dovranno fare qualcosa di utile per restare qua. Dubito si vada per gradi, con Etherum argento-digitale, X-coin bronzo-digitale ecc..
- Un altro aspetto che tiene lontano gli investimenti (non i soldi a caccia di guadagni speculativi fini a se stessi) sono le truffe. Che vi piaccia o meno, questo settore pullula di truffe. Schemi ponzi, pre-sales che dovrebbero renderti il 500% in 1 mese, criptovalute nate per scherzo e che ancora ad oggi capitalizzano miliardi di dollari, cripto-influencer che vendono sogni mentre le Autorità di vigilanza vanno al mare. La regolamentazione è assente e solo negli ultimi 2 mesi è imploso un intero ecosistema che ha generato effetto domino su un Hedge Fund cripto, una banca cripto e 2 exchange. Recente è la notizia che DigitalBits, sponsor dell’Inter, abbia problemi di cassa ed abbia mancato il pagamento di una scadenza. Dubito che tutto questo venga visto di buon occhio da investitori un pochettino più lungimiranti rispetto ai semplici speculatori.
Tutto questo mi piacerebbe vederlo in un contesto generale. Nel mondo esiste denaro di svariato tipo (di banca centrale, moneta bancaria, riserve..). Le banche centrali dal 2008 hanno iniziato ad espandere i propri bilanci e non sono MAI tornate indietro. Fino ad oggi. L’ enorme liquidità di cui il mondo è stato invaso è finita per la maggior parte nei mercati finanziari mandandoli in bolla. La nascita del settore cripto, avvenuta esattamente in quegli anni, a mio avviso non è casuale. La gigante mole di liquidità doveva trovare allocazione e l’ha trovata in questo mercato, diventando il miglior campo di battaglia per i traders più azzardati, rendendo tale mercato un moltiplicatore di denaro fiat. La maggior parte degli investitori cercano guadagni facili, sono a caccia di ritorni altamente speculativi che solo il settore cripto può dare. Tutto lecito. Ma adesso la banche centrali iniziano a drenare la liquidità immessa; le banche commerciali, pur creando moneta bancaria, non riusciranno mai ad avere la stessa potenza di fuoco di una central bank e la liquidità presente nel sistema calerà inevitabilmente. Questo mi porta concludere che tale minor liquidità sarà gestita più saggiamente dagli investitori, puntando maggiormente sugli asset di valore. Non credo che il mercato cripto sparirà, suppongo sia qui per restare, ma deve essere sfoltito in maniera non indifferente. Un mercato che quando sale, fa salire tutte le coin senza cognizione di causa, non credo sia un mercato sano. Non possono essere trattate ugualmente tutte le coins, specialmente se alcune sono dichiaratamente nate per gioco mentre altre fanno parte di ecosistemi che sviluppano progetti e portano innovazione in ambito blockchain. In un mercato che non sia dominato da accaniti speculatori, le prime devono andare a 0 mentre le secondo devono avere la possibilità di svilupparsi e magari pure fallire da sole.
Credo che adesso siamo arrivati al bivio definitivo. Le criptovalute devono capire cosa vogliono fare da grandi. Se prenderanno la via giusta, acquistando credibilità, la strada per una crescita sana è più che spianata, ma devono lasciarsi alle spalle tanta fuffa che fino ad oggi ha preso il sopravvento.