La casa madre della Barbie ha lanciato sul mercato la bambola Kira Bailey, che ha diviso il pubblico statunitense. L'ultima arrivata della serie delle American Girl, le precedenti bambole erano in versione latina e afro-americana, ha suscitato polemiche per i suoi "natali".

La Mattel, infatti, correda le costosissime American Girl di un libriccino, compreso nella confezione, che ne riassume la storia.

Kira, 10 anni, è un'ambientalista convinta che [nonostante l'età, ndr] attraversa l’Australia devastata dagli incendi per prendersi cura dei Koala rimasti feriti dal fuoco. Continuando nella lettura si scopre che la piccola Kira è ospitata dalle prozie di mezza età Mani e Lynette, una coppia lesbica, convolate a nozze nel 2017. 

Questo particolare ha mandato su tutte le furie l’One Million Moms, associazione ultraconservatrice e costola dell’organizzazione fondamentalista cristiana e anti LGBT+ American Family Association.

Questa associazione non perde occasione per scagliarsi contro ogni iniziativa da loro ritenuta pro-LGBT+. Basti pensare che questi personaggi si sono scagliati con i "pericolosissimi" biscotti al ripieno arcobaleno della Oreo. E adesso la loro attenzione è passata alla bambola Kira Bailey, considerata una sorta di "cavallo di Troia" con lo scopo di "sdoganare l’omosessualità".

A seguito di ciò hanno proposto il boicottaggio della bambola e una raccolta firme che finora ha coinvolto 25mila persone.

Non è tardata la risposta da parte dalla casa madre Mattel, attraverso la sua portavoce Julie Parks:

«La nostra bambola intende riflettere la realtà di una società in costante evoluzione. Lo sosteniamo da sempre: l’unica ricetta per la famiglia felice è l’amore. Siamo fieri delle nostre bambole immaginate all'insegna di diversità e inclusione».