"Vengo da una famiglia contadina e da ragazzo lavoravo nei campi, per questo non ho fatto il settore giovanile. Mi descriverei come un giocatore che ha supplito alla mancanza di talento tecnico con la grinta e la determinazione, abile nell'anticipo e nell'elevazione... L'Inter di quegli anni era una squadra con giocatori dalla fortissima personalità; oltre a Sandro Mazzola e Giacinto Facchetti c'erano Burgnich, un vero leader con il suo esempio in partita e in allenamento, e poi Corso e Boninsegna. Invernizzi fu bravo a gestire e rispettare tutti questi giocatori e, alla fine, nonostante una brutta partenza, riuscimmo a vincere uno scudetto inaspettato."

Per i tanti che in gioventù si dilettavano con le figurine Panini il suo nome, ancora oggi, evocherà probabilmente ricordi tramautici di raccolte mai portate a compimento. Nella stagione 72/73 la sua riproduzione era infatti ritenuta particolarmente rara se non addirittura introvabile, con buona pace dei tanti collezionisti rassegnati all'idea di non poter completare l'album.

Mario Giubertoni era un difensore arcigno, roccioso e rude come nella buona tradizione degli stopper italiani degli anni 60 e 70. Dopo le ottime stagioni vissute con la maglia rosanero del Palermo verrà acquistato dall'Inter dove si imporrà subito tra i titolari, contribuendo alla conquista del tricolore al suo primo anno in nerazzurro.

L'otto dicembre compie gli anni Mario Giubertoni.