Riccardo Verona, presidente di AN.BTI, Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani, lancia l’allarme sul caro gasolio: serve un intervento immediato del Governo per il riconoscimento dell’aliquota agevolata delle accise sul gasolio commerciale usato come carburante anche per le imprese dei Bus Turistici, da oltre un decennio ingiustamente escluse da questo beneficio rispetto a tutti gli altri settori del trasporto

Carissimo gasolio! Riccardo Verona, presidente di AN.BTI, Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani, al Governo racconta oggi la difficile situazione in cui versano le aziende dei Bus Turistici Italiani da oltre un decennio, da quando il settore dei Bus Turistici è stato ingiustamente ed inspiegabilmente escluso dell’aliquota agevolata delle accise sul gasolio commerciale utilizzato come carburante, a differenza di tutti gli altri settori del trasporto che invece ne beneficiano dall’attuazione delladirettiva 2003/96/CE.

Una situazione che negli ultimi 3 anni è divenuta quasi insostenibile a causa della crisi economico-finanziaria che tutto il mondo sta attraversando a seguito della pandemia prima e degli effetti della guerra dopo. L’ Associazione ha sollecitato il Governo più volte rese questo tema, ma la situazione non si è ancora sbloccata.

"Pur apprezzando lo sforzo del Governo – precisa Verona - di calmierare il costo del gasolio permane per noi, come abbiamo rilevato in tutte le sedi - sia parlamentari che governative -, questa disparità di trattamento. E se è vero che lo sgravio delle accise per tutti - scaduto il 31 dicembre 2022 - aveva un costo molto alto per il bilancio, chiediamo con forza al Governo di essere equiparati a tutti gli altri settori del trasporto. Come An.Bti (Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani), abbiamo fortemente e a più riprese richiesto il riconoscimento dell’aliquota agevolata delle accise sul gasolio commerciale usato come carburante per le imprese di cui alla legge 11 agosto 2003, n.218 – ribadisce Verona - e, nonostante le numerose proposte emendative discusse in Parlamento anche negli ultimi provvedimenti per sanare questo vulnus, ancora nulla è stato fatto e permane questa irragionevole disparità di trattamento, a danno del settore del trasporto turistico occasionale di persone, che va avanti da oltre un decennio, ovvero dall'esclusione di questo settore dal beneficio di aliquote ridotte sulle accise del gasolio previste dalla direttiva 2003/96/CE, recepita in Italia con la modifica del decreto legislativo 26 ottobre 1995 n. 504, recante il testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi.L’Esecutivo con l’ultimo decreto- legge, ovvero il Dl Trasparenza Carburanti (n° 5 del 14 gennaio 2023), ha posto l’accento sulla necessità di calmierare il prezzo dei propellenti introducendo l’aliquota mobile: in sostanza la misura semplifica il meccanismo della cosiddetta “accisa mobile” introdotto con la Finanzaria 2008 con la quale è stata disposta la possibilità di ridurre con decreto, appunto, le aliquote di accisa sui prodotti energetici usati come carburanti al fine di compensare le maggiori entrate dell'imposta sul valore aggiunto derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale, espresso in euro, del petrolio greggio. Per i Bus Turistici non è sufficiente perché all’acquisto del gasolio commerciale permane la grave disparità di trattamento rispetto a tutti gli altri settori del trasporto.

Quanto sta accadendo relativamente al costo del carburante non può non essere affrontato con forza e decisione da parte del Governo. Il prezzo del gasolio è alle stelle e in assenza di contromisure efficaci, l’impatto sui conti delle nostre imprese rischia di divenire insostenibile e ricade ovviamente sui consumatori. Il nostro settore, non beneficiando nemmeno dell’aliquota agevolata, permane in una situazione di forte ingiustizia”.

Il presidente di AN.BTI ricorda che le imprese italiane di bus turistici, infatti, dal 1º gennaio 2023, sono tornate a subire un deficit concorrenziale rispetto a tutti gli altri settori del trasporto, sia di persone che di merci - pur avendo contribuito in maniera decisiva alla ripresa del PIL del Turismo - e alle imprese degli altri Paesi a vocazione turistica. In questo momento siamo in grande difficoltà e l’esclusione dalle accise agevolate ci mette nella condizione di non essere competitivi rispetto agli altri Paesi a vocazione turistica, Spagna e Francia su tutti, che invece ricomprendono il settore dei Bus Turistici tra quelli che ne beneficiano. 

L’AN.BTI chiede a gran voce un intervento da parte delle Istituzioni e la giusta attenzione verso le nostre imprese con l’equiparazione dei bus turistici agli altri comparti del trasporto persone su strada per l’applicazione dell’aliquota agevolata sulle accise del gasolio commerciale, come richiesto in un odg accolto dal Governo alla nella Legge di Bilancio che recepisce questa nostra istanza e per il quale cui auspichiamo un urgente seguito.