"Con l'obbligo di Green pass le prime dosi di vaccino sono cresciute del 46%, rispetto al trend atteso in assenza di obbligo. La stima si basa, a quanto apprende l'ANSA, sui dati aggiornati in possesso della struttura commissariale e calcola 559.954 prime dosi in più legate alla certificazione verde".

Quindi, dal lato delle istituzioni, l'introduzione del Green Pass è da considerarsi positiva. Ma è proprio così? Il parere, indipendente, della Fondazione Gimbe sembra essere di tutt'altro avviso:

"Con la progressiva estensione del green pass il numero dei tamponi antigenici rapidi è aumentato del 57,7% in un mese: la media mobile a 7 giorni è passata da 113 mila del 6 agosto a 178 mila il 7 settembre per poi stabilizzarsi tra 175mila e 185mila, documentando indirettamente l’esistenza di una fascia di popolazione non intenzionata a vaccinarsi. Viceversa, la media mobile a 7 giorni dei nuovi vaccinati, dai quasi 172 mila del 12 agosto è progressivamente calata fino a quota 54 mila il 10 ottobre.«La “spinta gentile” del green pass – commenta Cartabellotta – ha dunque avuto un’efficacia modesta nel contrastare l’esitazione vaccinale. Considerato che la certificazione verde viene rilasciata a 15 giorni dalla prima dose e vista l’imminente decorrenza dell’obbligo di green pass per i lavoratori, già da fine settembre doveva essere visibile una netta risalita dei nuovi vaccinati, ma così non è stato. In assenza di dati ufficiali – spiega il Presidente – è possibile effettuare solo stime indirette del numero di lavoratori non ancora vaccinati, utilizzando differenti fonti di dati e accettando i limiti che possono influenzare le stime stesse»."

Quali saranno le conseguenze dopo la data odierna da cui parte l'obbligatorietà del "passaporto vaccinale" per l'ingresso al posto di lavoro lo sapremo nei prossimi giorni.

Nel frattempo i tanto annunciati blocchi ai porti, al momento interessano solo le città di Trieste e Genova. Al porto friulano sono circa 5mila le persone che fin dal mattino si sono successivamente radunate ad uno degli ingressi dove, finora, non è stato impedito di entrare a chi volesse farlo.

Più modesta la protesta al porto di Genova, dove però sono stati bloccati due varchi di accesso, mentre al porto di Ancona i manifestanti impedirebbero di accedere ai moli. Dagli altri porti italiani non si hanno notizie di particolari problemi.

Nel corso della giornata, inoltre, si terranno varie manifestazioni in tutta Italia da parte di no green pass e no vax. 

In attesa di sapere quali saranno le conseguenze di questa scelta del Governo, già da adesso si possono fare due considerazioni.

La prima riguarda la "qualità" della protesta. Dei motivi, anche di carattere pratico, per dissentire dal rendere obbligatorio il Green pass per lavorare ce ne sono, ma chi protesta - almeno coloro che vengono intervistati o si fanno intervistare - non sembra conoscerli e non sa spiegare in maniera chiara e logica il perché sia sceso in strada. Oltretutto quelle persone, spesso, dicono di essere vaccinate e di avere il Green pass. Pertanto, c'è da credere che i motivi del dissenso debbano essere, più che altro, di natura politica... la cui matrice - da quello che abbiamo visto negli scorsi giorni - fa capo all'estremismo di destra... da capire se solo quello extraparlamentare.

La seconda riguarda l'aver esteso l'obbligo del Green pass al mondo del lavoro. Ce n'era effettivamente bisogno? L'averlo messo come "spauracchio" è di per sé comprensibile, spiegabile in funzione di leva per indurre la gente a vaccinarsi. L'obbligo poteva rimanere, ma la sua applicazione poteva essere sospesa, motivandola con l'andamento del contagio che attualmente è in calo. Infatti, rispetto a un anno fa, la riapertura delle fabbriche e quella delle scuole fino a questo momento non hanno avuto gli stessi effetti nefasti: i nuovi casi Covid sono limitati ed il contagio sembra essere sotto controllo. Con la sospensione del provvedimento, il Governo avrebbe potuto dire di essere pronto a reintrodurlo in qualsiasi momento nel caso gli esperti del Cts lo avessero ritenuto necessario.

Ci saremo risparmiati tante proteste inutili.