Il messaggio di Mattarella agli organizzatori della 2ª edizione degli SGdN
Questo il messaggio inviato giovedì da Mattarella al Presidente della Fondazione per la Natalità e del Forum delle Associazioni Familiari, Gianluigi De Palo, in occasione della seconda edizione degli Stati Generali della Natalità, il 12 e 13 maggio a Roma, anticipando gli interventi politici di domani da parte di Carlo Calenda – Segretario di Azione, Laura Castelli – Viceministro all’Economia e Finanze/M5S, Enrico Letta – Segretario del Partito Democratico, Giorgia Meloni – Presidente Fratelli D’Italia, Licia Ronzulli – Presidente della Commissione infanzia e adolescenza Forza Italia, Ettore Rosato – Segretario Italia Viva, Matteo Salvini – Segretario federale della Lega:
«La struttura demografica del Paese soffre di gravi squilibri che incidono in modo significativo sullo sviluppo della nostra società.Un fenomeno accentuatosi con la pandemia e che ha generato nuove disuguaglianze e una diffusa precarietà che scoraggia i giovani nella costruzione di una famiglia.Le azioni previste nell’ambito della legge delega 32/2022, recentemente approvata dal Parlamento, meritano di essere rapidamente rese esecutive, per contribuire alla ripartenza del Paese.La accentuata diminuzione della natalità rappresenta uno degli aspetti più preoccupanti delle dinamiche sociali contemporanee e segnala una difficoltà.Occorre insistere nel perseguire condizioni che consentano alle giovani generazioni di costruire il proprio futuro e, in questo senso, va garantita piena dignità ai giovani, alle donne, alle famiglie.Assumere con determinazione l’obiettivo di affrontare la crisi della struttura demografica del Paese, favorendo la famiglia e l’adempimento dei relativi compiti, è responsabilità delle istituzioni a tutti i livelli, come prescrive l’art.31 della Costituzione, che ci richiama, conseguentemente, alla tutela della maternità, dell’infanzia e della gioventù "favorendo gli istituti necessari a tale scopo".Il tema è di particolare attualità per le donne che devono affrontare ancora oggi troppi impedimenti e difficoltà per raggiungere una piena parità e un apporto essenziale può venire dalla conciliazione dei tempi di cura della famiglia e dei tempi di lavoro. È questione che interpella anche le imprese e la loro funzione sociale.Non può esservi opposizione tra impegno professionale, attività lavorativa e scelta di maternità. La Repubblica non può privarsi dei talenti della piena partecipazione femminile.Non è il lavoro ad allontanare dalla maternità bensì le carenze a supporto della stessa.Le politiche per la famiglia sono un contributo essenziale allo sviluppo equilibrato e sostenibile del Paese.La presenza nel dibattito pubblico di questi temi è particolarmente preziosa e mi è grato, quindi, inviare a quanti prenderanno parte a questa edizione degli Stati Generali della natalità l’augurio di buon lavoro».