La questione è di quelle che si trascinano da anni ed anni e riguarda le concessioni demaniali che si tramandano di padre in figlio, per intere generazioni, per cui un bene pubblico, come può essere una spiaggia, diventa di fatto proprietà di un gestore che pagando al Demanio un affitto a dir poco ridicolo, guadagna centinaia di migliaia di euro tra ombrelloni, lettini, cabine, bar e ristoranti. Di più, ormai trovare una spiaggia libera è come cercare un ago nel pagliaio e se vuoi vedere il mare devi pagare!
Ma adesso l'Europa ci chiama al dovere: le concessione demaniali devono essere messe gara e rinnovate!
Il nodo resta la procedura di infrazione europea che pende sull'Italia, accusata di non aver ancora fatto partire le gare sulle concessioni prevista dalla direttiva Bolkestein. La riassegnazione deve avvenire entro la fine di quest'anno, ma mancano all'appello criteri nazionali e gli enti locali si stanno avviando a mettere a punto le procedure per conto proprio.
Ma i balneari non ci stanno a lasciare, proclamano lo sciopero e... scendono in 'spiaggia'! Gli ombrelloni apriranno solo alle 9:30, due ore dopo l'inizio ufficiale, in seguito alla mancata risposta del governo entro la pausa estiva alla richiesta di un intervento normativo sull'annosa e irrisolta questione delle concessioni.
Le locandine della protesta sono affisse in bella vista negli stabilimenti, mentre gli altoparlanti scandiscono il messaggio che annuncia la mini-serrata di oggi, con gli ombrelloni aperti due ore più tardi del previsto, alle 9.30.
Uno sciopero da spiaggia, dal momento che prima di quell'ora gli stabilimenti sono praticamente deserti e i balneari non ci rimettono un soldo!