No di WWF e Lipu Toscana alla base militare di Coltano
È possibile, in tempore belli, definirsi contrari ad una nuova base militare, specialmente se collocata in parte in un parco naturale? Per WWF e Lipu Toscana non solo è possibile, ma anche doveroso.
"Stop al consumo di suolo e miglior uso delle risorse del PNRR. La biodiversità ha bisogno di azioni concrete e non di soli annunci".
Il WWF Alta Toscana e la Lipu Toscana esprimono al tempo stesso sollievo e preoccupazione in merito alle ultime vicende intorno al progetto della base militare di Coltano all’interno del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Nonostante gli spiragli aperti circa l’abbandono dell’idea di realizzare l’opera all’interno del Parco Regionale, in un’area di grande pregio naturalistico e agricolo, con una fauna visibile ed invisibile che in quell’ambiente prospera e vive, resta alta la preoccupazione sulla realizzazione dell’opera in sé stessa, pur se il progetto dovesse essere spostato oltre i confini protetti.
Ciò, infatti, rappresenterebbe un ulteriore consumo di suolo, un disturbo per la biodiversità degli agro-ecostistemi pisani e un nuovo smacco al territorio naturale, a poche settimane dall’inserimento della tutela di biodiversità ed ecosistemi tra i principi fondamentali della Costituzione e alla luce della nuova Strategia europea sulla biodiversità per il 2030, tra le cui ambiziose azioni vi è l’estensione ad almeno il 30% della superficie terrestre e marina protetta.
Va evidenziato, infine, il cattivo utilizzo dei fondi del PNRR (che finanzia anche la discussa opera militare), che destina le briciole alla conservazione della biodiversità e ulteriori importanti risorse alla Difesa, che pure nel bilancio ordinario dello Stato conta su moltissime risorse.
Mentre tutti i giorni agiamo per difendere le piccole e grandi aree naturali periodicamente sotto attaccato, noi volontari ambientalisti ci chiediamo se e quando la politica riuscirà davvero a vedere e promuovere concretamente un mondo diverso, per le generazioni presente e future, umane e non umane. Il Green Deal, così solennemente annunciato e fortemente promosso, non può essere una simulazione ma deve rappresentare ovunque, in Toscana e in ogni parte del mondo, un cambiamento concreto, che ponga al centro la conservazione della biodiversità, un miglior uso delle risorse e il vero benessere delle persone.