Inflazione e recessione costano care alla sterlina britannica
Continua ad essere molto complicata la situazione del Regno Unito. L'economia britannica si avvia a vivere un lungo periodo di recessione, come ha ammesso la stessa Bank of England. L'impennata dei prezzi dell'energia e dell'inflazione in generale, stanno schiacciando il potere di acquisto delle famiglie e quindi i consumi.
Uno scenario difficilissimo, pertanto, quello che la nuova premier Liz Truss è chiamata ad affrontare, considerando che dovrà dare una risposta a famiglie e imprese in relazione all'impennata delle bollette energetiche e, allo stesso tempo, mantenere le promesse fatte agli iscritti al partito che l'hanno eletta, e tra questa la riduzione delle tasse.
La BOE prevede che l’economia nel Regno Unito si contrarrà a partire dal quarto trimestre fino alla fine del 2023. Inoltre, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), il prossimo anno l'economia britannica dovrà affrontare una crescita più lenta e un'inflazione più persistente rispetto a qualsiasi altra grande economia.
Questo scenario ha spinto la sterlina, rispetto al dollaro, al livello più basso dal 1985, a quota 1,140, arrivando così a perdere quasi il 10% del suo valore dall'inizio di giugno.
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