Celebriamo date per ricordare eventi che riguardano le nostre faccende spesso tragiche e dolorose, e intorno a noi la natura già lo fa da tempo immemorabile. E lo fa con grazia ed eleganza. 

Voi direte, tutti gli anni la stessa storia!
E che ci posso fare se, nella città dove vivo, ci sono decine e decine di chilometri di viali alberati, giardini e parchi con alberi tutti belli, alcuni anche molto belli e altri che ti lasciano a bocca aperta. Si perché se ti soffermi a osservarle, queste creature monumentali, non puoi fare a meno di pensarci che sono un popolo, a cui passiamo accanto spesso distratti perché ci sembra che siano fermi, inanimati come fossero statue, parte dell'arredo.  

Eppure loro vivono, crescono e si modificano, soffrono anche e hanno relazioni sociali tra loro di cui non abbiamo contezza. Sono ippocastani, con le loro grandi foglie, e ci sono loro, i miei preferiti. Se ne stanno come addormentati per tutto il lungo inverno, fino al momento in cui inizia il risveglio, i rami si riempiono di foglie di un verde giovane e comincia la preparazione alla grande cerimonia.  

Il grande evento. Attraverso una rete fittissima di radici e funghi e molecole messaggere il “tiglio anziano” si occupa di tutto, e offre la sua esperienza per insegnare ai giovani come produrre le gemme. Dirige con sapienza i preparativi fino a quando lui sa; perché lui lo sa quando sarà il momento giusto per dare il segnale. E allora tutti insieme, nello stesso momento, apriranno il loro fiori per inondare la città di un profumo che sa di buono.  

Un profumo, come un messaggio, che porta bellezza nonostante tutto, e nonostante noi la città indossa l'abito bello e si profuma come per un incontro galante. E per qualche giorno, chi vorrà fermarsi a respirarlo a fondo, potrà per un momento lasciar da parte pensieri e impegni, per rendere omaggio alla bellezza che ci circonda. Anche quest'anno i tigli sono in fiore!