SWIFT, roba misteriosa... ignota ai più ma balzata prepotentemente ed improvvisamente agli onori delle cronache da una settimana, con tale rapidità che, nei media, la corsa a documentarsi ha prodotto un'informazione a volte confusa, a volte contraddittoria.

Facciamo un po' di storia. Fino alla metà degli anni '70 per comunicare tra di loro le banche di tutto il mondo avevano due sole possibilità: i servizi postali (lettere e telegrammi) e le comunicazioni a mezzo telescrivente (sostanzialmente due macchine da scrivere collegate via radio in modo tale che quello che scriveva una contemporaneamente scriveva anche l'altra).

In tutti i casi i messaggi - e le loro implicazioni contabili - dovevano essere "costruiti" di volta in volta con tutte le problematiche relative alla diversità delle lingue e alla loro obiettiva complessità.

Si pensi alla difficoltà per un indiano o un giapponese di inviare un messaggio al Banco di Napoli, Via Roma, Napoli oppure per uno di Carate Brianza inviarne uno alla Hong Kong and Shanghai Banking Corporation (oggi HSBC) di Sghanghai oppure di Hong Kong.

A questo si aggiungevano i ritardi nel recapito della corrispondenza, gli errori ortografici e di traduzione nei telegrammi, gli infiniti tentativi di mettere una telescrivente in comunicazione con l'altra, se la ricevente era impegnata nelle ricezione di altri messaggi, e così via.

Questo inevitabilmente portava ad infiniti disguidi per porre rimedio ai quali occorreva un'infinità di tempo, con ritardi a volte insostenibili nel regolamento delle transazioni internazionali (si pensi solo alle quotidiane altalene del reciproco valore delle valute sulle borse mondiali).

Per porre fine a tutto questo, le banche pensarono di sfruttare la nascente rete Internet per svincolarsi dai tradizionali sistemi di comunicazione e creare una rete sulla quale viaggiassero solo ed esclusivamente messaggi interbancari: il sistema SWIFT - Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications -  appunto.

Questo portò ad una standardizzazione dei vari tipi di messaggio che vennero predisposti in maniera unica per tutti e nei quali bastava inserire solo le cosiddette parti "variabili" quali l' importo, il mittente, il destinatario, il motivo del pagamento nonché il sistema convenzionale di regolamento contabile tra le due banche coinvolte. Oltre ad altre informazioni relative ad operazioni più complesse che qui non vale la pena di menzionare.

Si aggiunse la rapidità, quasi in tempo reale, con cui le missive giungevano, e giungono ancora oggi, a destinazione.

E' facile immaginare cosa comporterebbe per il sistema bancario di un paese, essere escluso da questo circuito. Significherebbe rimanere isolato dal resto del mondo nell'impossibilità di portare a compimento qualunque tipo di transazione internazionale, commerciale, finanziaria o anche solo personale e privata.

L'arma è sicuramente a doppio taglio, ma le conseguenze sarebbero infinitamente più pesanti per chi la dovesse subire.