La repressione in Kazakistan, Tokayev: sparare senza preavviso
Perché il Il Kazakistan è importante... per la Russia? Perché si estende dalla Cina al Mar Caspio lungo tutto il suo confine meridionale ed ha il 3% delle riserve mondiali di petrolio oltre a significativi giacimenti di carbone e gas. Inoltre, la presenza della minoranza russa che vi risiede è comunque significativa.
Per questo dopo che il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, a seguito delle rivolte innescate dall'aumento del prezzo del GPL, ha chiesto aiuto al CSTO, una struttura di difesa a supporto dei vari Stati dell'ex Unione Sovietica sotto l'ombrello di Mosca, la Russia ha prontamente fatto arrivare nel Paese circa 2.500 militari.
L'ordine, soprattutto ad Almaty dove si sono registrate le maggiori manifestazioni e gli scontri più violenti, è stato ristabilito, come dichiarato da Tokayev che ha aggiunto che le forze di sicurezza hanno ricevuto l'ordine di sparare senza preavviso contro i rivoltosi.
Secondo quanto riferito da Tokayev, sarebbero stati "20.000 banditi" ad aver incendiato nei giorni scorsi il municipio e il palazzo presidenziale di Almaty, guidati da presunti "terroristi" formati all'estero, senza però dare prova alcuna di tale accusa.
Il ministero dell'Interno ha reso noto che finora nei disordini sono stati uccisi 26 "criminali armati" e 18 agenti delle forze dell'ordine.
In un discorso televisivo, Tokayev ha detto che le forze di pace inviate dalla Russia e dagli Stati vicini sono arrivate su sua richiesta e si trovano temporaneamente nel Paese per garantire la sicurezza e di aver respinto le richieste di tenere colloqui con i manifestanti definendole sciocchezze: "Che tipo di colloqui possiamo tenere con criminali e assassini? ... Abbiamo avuto a che fare con banditi armati e ben preparati, sia locali che stranieri. Più precisamente, con terroristi. Quindi dobbiamo annientarli, questo sarà fatto presto".
Venerdì, nuovi spari sono stati uditi nei pressi della piazza principale di Almaty.