Nel commentare la bozza della Legge di Bilancio 2023 la premier Giorgia Meloni si è detta soddisfatta, beata lei, definendo la manovra “coraggiosa, coerente con gli impegni presi con il popolo italiano e che scommette sul futuro”.

Ha poi aggiunto: “Questa è una manovra figlia di scelte politiche”.

Che cosa Giorgia Meloni riesca a vedere di “coraggioso” nei contenuti della manovra mi è del tutto incomprensibile, così come è per me enigmatico in quali parti questa manovra “scommetta sul futuro”.

Quello che mi sembra assolutamente chiaro, invece, è che si tratti di un “manifesto politico” alla ricerca del consenso, nel quale il governo si è curato di inserire diversi titoli del programma che la coalizione di destra-centro ha presentato agli elettori.

Leggendo la bozza della manovra sono evidenti, però, anche le incongruenze tra i titoli del programma ed i relativi contenuti  inseriti in manovra.

Ad esempio, il programma elettorale prevedeva di rivalutare le pensioni minime elevandole dagli attuali € 525,28 a € 1000. Nel 2023 la pensione minima, invece, in base a quanto prevede la manovra sarebbe di € 571,40, ma tenendo conto  che per il 2023 era già stata accertata e deliberata per le pensioni una rivalutazione del 7,3%,  l’effettivo aumento previsto in manovra sarebbe più o meno di € 6.

Una vergognosa elemosina!

Mi domando perciò: perché evidenziare in manovra l’intervento sulle pensioni minime se non per prendere in giro gli italiani con uno spregevole intento propagandistico?

Ma rimanendo in tema di pensioni non si può ignorare che con la Legge di Bilancio 2023 il governo Meloni “metterà le mani delle tasche di centinaia di migliaia di pensionati” riducendo del 50%/75% il loro diritto di fruire dell’integrazione del 7,3%, già accertata per il 2023 . 

Con questa scelta il Governo Meloni scipperà ai pensionati, nella più benevola delle ipotesi, circa 1,4 miliardi di euro.

Domando: ma “mettere le mani nelle tasche degli italiani” non era lo slogan di accusa che il centrodestra utilizzava contro il centrosinistra ?

Questo scippo di 1,4 miliardi serve al governo per coprire i costi di “Quota 103”, voluta da Salvini e dalla Lega, che consentirà nel 2023 a soli 40.000 pensionandi di anticipare di 2 anni il loro collocamento a riposo, sempre che molti non scelgano invece di restare al lavoro per godere del 10% di incentivo previsto in manovra.

Non è forse anche "Quota 103" una miserevole scelta propagandistica?

Ma mentre la sora Meloni scippa 1,4 miliardi di euro ai pensionati, che ogni mese pagano puntualmente le loro tasse, gratifica gli evasori gettando al macero milioni di cartelle esattoriali di importo fino a € 1.000, relative nientemeno che agli anni 2000-2015, motivando la decisione, udite! udite!, con il fatto che per colpa del Covid, della guerra in Ucraina e della crisi energetica, i debitori non le avevano potute pagare !

Ma signora Meloni  nessuno l’ha informata che Covid, guerra in Ucraina e crisi energetica sono circostanze verificatesi molti, ma molti anni dopo il periodo 2000-2015 ?

Sììì…   ah lei lo sapeva! Ed allora Giorgia Meloni smetta di prendere per i fondelli i suoi connazionali che non sono tutti rinco...

Ci sarebbe molto altro da dire su questa manovra (parlando, ad esempio, di cuneo fiscale, flat tax, IVA su prodotti per infanzia ed igiene intima femminile, reddito di cittadinanza, accise sui tabacchi, accise sui carburanti, ponte sullo stretto, etc.), ma… per il bene del mio fegato per ora ho deciso di fermarmi.