Tutti ricorderemo Tiziana Cantone morta suicida, dopo essere stata additata come pornodiva dopo che il suo ex aveva pubblicato dei suoi video hard. La scorsa settimana il giudice non ha ritenuto valida l'accusa di istigazione al suicidio.
Tiziana non è l'unico caso fino in rete, per questo se vogliamo che i danni siano minori, possiamo denunciare chiunque ci minacci di mandare in rete i nostri video, frasi e foto intime, rivolgendoci al ufficio stalking.
Ma l'ultimo gioco al massacro degli amanti del web è "stupro virtuale" : gruppi chiusi dei vari social network su cui uomini, giovani e adulti, postano foto innocenti, con tanto di nome, di una donna, spesso di una ex, e invitano gli altri membri della community a bersagliarla di offese, insulti e umiliazioni.
A lanciare l'allarme, e' stato Roberto Sgalla, direttore centrale della Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato, intervenuto alla conferenza internazionale sulla violenza contro le donne fondata sull'onore.
Ha spiegato Sgall: "Accanto ai reati fisici esiste da tempo una nuova tipologia di reati commessi attraverso gli strumenti informatici. In particolare, tra adulti ma anche tra minori e' sempre più frequente lo scambio di materiale che riguarda la vita intima e sessuale: il tutto si basa sul consenso reciproco, ma il problema e' che questo materiale resta su supporti informatici, e' difficile se non impossibile da rimuovere, sfugge alla disponibilità dei singoli.
Quando una relazione finisce, può capitare che la vendetta di chi si sente abbandonato preveda proprio la diffusione di certi video e di certe immagini, che finiscono con il diventare virali provocando reazioni drammatiche, nei casi estremi persino il suicidio, delle vittime. Ennesima dimostrazione del fatto che la rete rappresenta una grande opportunità, ma può essere anche palestra di nefandezze e di comportamenti criminali".
Non bisogna restar fermi ed avere paura di ciò che potrà succedere la vita ha più valore.