Nella triste ironia che accompagna l'agricoltura e i numerosi problemi pratici e burocratici che la caratterizzano, il clima è forse al primo posto.

Dopo l'allarme per la siccità, ecco subito sostituirsi ad esso quello per le piogge. Dopo i violenti nubifragi e le grandinate del fine settimana che hanno interessato a macchia di leopardo nord e centro Italia, Coldiretti ha fatto sapere che molti raccolti già messi a dura prova dalla carenza d'acqua sono adesso a rischio: dall’uva alla frutta, dalla soia al mais.

Questo è il primo bilancio sugli effetti del maltempo che ha colpito "alcune delle aree agricole più rilevanti del Paese per quantità e qualità delle produzioni, dai vini più prestigiosi agli esotici kiwi fino alle colture necessarie all'alimentazione degli animali per produrre il latte e i formaggi più esportati. Per molte aziende agricole un intero anno di lavoro è andato perduto – sottolinea la Coldiretti - proprio nel momento in cui si avvicinava la raccolta mettendo così a rischio la sostenibilità economica.

La caduta della grandine – precisa la Coldiretti - è la peggiore calamità per i viticoltori che ora sono impegnati con una vendemmia d'emergenza per salvare i grappoli risparmiati ed un intero anno di lavoro.

Siamo di fronte all’ennesimo evento estremo che ha segnato quest'anno in cui si sono alternati gelo, caldo anomalo, siccità, bombe d’acqua, con un impatto devastante sulle coltivazioni e l’allevamento ed un conto complessivo dei danni che supera i 2 miliardi.

Le ultime precipitazioni - conclude la Coldiretti - non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi perché l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni e aumentano il pericolo di frane e smottamenti, in una situazione in cui 2/3 del territorio nazionale è stato reso fragile da mesi di crisi idrica."