La Guardia Costiera impegnata in attività di contrasto della pesca irregolare
Alle prime luci dell'alba del 11 luglio scorso un aereo ATR42 della Guardia Costiera, intento in attività di monitoraggio - ha intercettato un peschereccio nelle acque del Tirreno meridionale intento in attività di pesca con reti derivanti irregolari.
A seguito di tale avvistamento è giunta in zona nave Gregoretti della Guardia Costiera che ha inviato i propri battelli veloci in direzione del peschereccio, allo scopo di eseguire un’attività di verifica a bordo.
Appena percepita la presenza dei mezzi navali della Guardia Costiera, il peschereccio ha tentato di abbandonare in mare la rete allo scopo di sottrarsi al controllo.
Il team di ispettori specializzati della Guardia Costiera, saliti a bordo del peschereccio, hanno contestato al Comandante dell’unità, la violazione dell’articolo 10 del D. Lgs 4/2012 ed, in particolare, il comma riferito alla volontà di occultare, manomettere o eliminare elementi di prova per un’indagine posta in essere dagli ispettori della pesca.
Sono stati altresì sottoposti a sequestro circa 260 kg di prodotto ittico presente a bordo, tra cui due esemplari di pesce spada sottomisura e gli attrezzi da pesca consistenti in circa 5000 metri di reti derivanti irregolari cioè reti che non vengono ancorate al fondo ma sono lasciate libere di muoversi in balìa delle correnti: grazie a dei galleggianti vengono tenute sopra o appena sotto la superficie dell'acqua. Anche l'Unione europea vieta le reti da posta derivanti.
Tale attività operativa per tutela della filiera ittica, si è svolta sotto il coordinamento del Centro Nazionale di Controllo Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma.