Politica

La zampata del camaleonte

Ci ha provato “quello che ce l’ha duro” e gli è andata male, adesso ci sta provando “il camaleonte palestrato”, speriamo che gli vada peggio. Ieri è stata una giornata molto significativa per il Paese infatti a noi cittadini è stato offerto un posto in prima fila per assistere al deprimente spettacolo offerto dall’ultimo camaleonte della politica italiana. Per l’occasione Renzi si riscopre un amante indiscusso della trasparenza, postando in anteprima su Facebook la lista della spesa che avrebbe presentato al premier Conte nella serata di ieri: un vero atto di riverenza nei nostri confronti di cui dobbiamo essergliene molto grati come cittadini e soprattutto come elettori.  Che cosa chiede per mantenere in vita il governo?

1)     Spazzar via la task force ideata dal governo e soppiantarla con l’associazione Minima&Moraglia composta da manager, economisti e professionisti vari che, guarda caso orbitano, più o meno celatamente, intorno a lui, alcuni esempi: l’ex ministro Padoan; Fabrizio Pagani e Stefano Firpo preposti alle segreterie del MEF e del MISE (sotto il suo governo) e via discorrendo.  La rivoluzionaria associazione propone una struttura che: “avrebbe un forte orientamento operativo, composta da esperti in materia economico-finanziaria, ingegneristica e giuridica ecc. ecc. ecc., dovrebbe far ricorso a competenze non solo dei ministri e della P.A. ma anche del settore privato”. E qui il componimento diventa alta poesia: “In caso di ritardi delle Amministrazioni, potrebbe esercitare poteri sostitutivi”. Precedentemente aveva dichiarato testualmente: “Quando un Paese può spendere 209 miliardi di euro non si organizzano task force cui dare poteri sostitutivi rispetto al governo”. 

2)     Aumentare il debito pubblico attingendo al MEF per risanare una sanità mandata in mille pezzi dalle scelte dei governi precedenti (compreso il suo). Ha dichiarato che durante il suo dicastero ha stanziato 7 miliardi in più per la Sanità pubblica mentre l’analisi della fondazione Gimbe definisce senza mezzi termini quel periodo: “sotto il segno di un definanziamento senza precedenti”, ma l’aspetto più sconcertante è che la Sanità divora una parte consistente del bilancio ma non si sa dove finisce e come viene speso il fiume di denaro che ingurgita.

3)     Il governo Renzi proponeva, e il 12 aprile 2016 il Parlamento approvava, il disegno di legge per ridurre il numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo; il 4 dicembre 2016 con un referendum gli italiani dicevano no alla modifica e da buon giocatore dichiarava testualmente: “Volevo tagliare le poltrone ma a saltare è la mia. Per me è tempo di mettersi in cammino” ovviamente per ritornare a Palazzo Chigi.  Nella lista recapitata a Conte è compresa anche una nuova legge elettorale.

4)     Ha chiesto al premier di cedere la delega dei Servizi Segreti con l’intento di affidarla a Ettore Rosato o Emanuele Fiano del PD.

5)     Altro piatto ricco è costituito dalla nomina di 50 commissari con poteri straordinari per realizzare nuove infrastrutture, per risanare le preesistenti andate in malora per l’incuria delle varie società concessionarie (ben sapendo che quel modello eccezionale adottato per la ricostruzione del ponte Morandi non può divenire uno strumento di ordinaria amministrazione).

6)     Sono ormai vicini i rinnovi delle cariche direzionali di alcuni importanti settori istituzionali, economici e finanziari, tra le più importanti ricordiamo FS e Cassa Depositi e Prestiti il forziere degli italiani dove la PA attinge risorse per finanziare le grandi opere pubbliche.

Renzi si è espanso in tutti i settori possibili ed immaginabili: scuola, lavoro, ricerca, ambiente e riforme varie dimostrando di aver lavorato molto intensamente (mentre Conte affrontava uno dei momenti più difficili per il nostro Paese) per riscrivere un vero e proprio programma di governo preoccupandosi di gestire i cospicui finanziamenti europei (ottenuti per i buoni uffici di Conte) e dispensare incarichi prestigiosi. Non capisco perché abbia dichiarato che non vuole poltrone. Come si vede Renzi ha in programma di cuocere molte succulente braciole su varie griglie.

Autore Lucia Pomponi
Categoria Politica
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