Finalmente le maschere stanno cadendo mostrando i volti sfigurati di chi al potere e all’accumulo di ricchezze ha sacrificato la parte umana nobile liberando la bestia che tutto giustifica, tutto assolve in nome e per conto del profitto e del dominio sugli altri.

Quello che è accaduto dal 2019 ad oggi dovrebbe ammonirci tutti: attraverso una campagna mediatica spietata e fuorviante stanno trasformando il M5S in un ospite indesiderato nel Parlamento, in un “vulnus” della democrazia, in un tragico errore del 33% degli elettori italiani (poco meno di 14 milioni di persone capaci di intendere e volere) e il premier Conte in una sgradita presenza che deve essere allontanata al più presto possibile.

Ma cosa si nasconde veramente dietro a questa continua “vulgata” di Renzi? E prima ancora l’imboscata di Salvini? Il M5S nelle elezioni del 2018 aveva aggregato una massa di elettori delusi che desideravano un cambiamento e, cosa strana, anche il 90% degli italiani desidera che le cose cambino ma tutto sembra infrangersi contro il muro di gomma eretto dalla logica del profitto con i suoi diktat, le sue minacce, suoi ricatti e i suoi crimini. Qualsiasi tentativo di cambiamento, qualsiasi voce che si alzi a protestare viene inesorabilmente “sedata” e con il tempo è subentrato un silenzio inquietante, i cittadini sono stati esclusi dalla gestione della cosa pubblica ormai divenuta un’esclusività della partitocrazia.

 Renzi come premier aveva clamorosamente fallito e trascinato il PD nella sua rovina ma, al contrario di quanto andava blaterando, non ha mai voluto abbandonare la scena. Salvini e Renzi sono stati i cavalli di Troia in seno al M5S, entrambi miravano alla sua “spaccatura” e dispersione in quanto sapevano bene che vi erano molti eletti che avevano abbracciato i suoi ideali per pura convenienza personale.

Il reale programma “politico” che Renzi è riuscito a portare a termine ma che, molto probabilmente, non premierà tutte le sue aspettative, è stato dare il colpo di grazia ad un governo da lui voluto e fatto nascere morto.

Il M5S è stato il “piedistallo” per due schieramenti in crisi che lo hanno usato per sottrarre consenso con recite e sceneggiate razziste o campagne stampa denigratorie per screditare l’alleato e per loro è stato facile approfittarne perché mentre Conte e i suoi iniziavano a lavorare per il cambiamento, la destra e la sinistra continuavano la campagna elettorale; entrambi gli schieramenti non erano minimamente interessati a realizzare il programma di governo, a loro bastava attuare uno o due punti per dare fumo negli occhi ai loro elettori e tranqullizzare i 5S che hanno dovuto convivere con falsi alleati che lavoravano per la loro rovina e non certo per il bene degli italiani. Salvini invece di impegnarsi a fare il ministro stava curando le campagne elettorali nelle varie regioni mentre la base del M5S era assente, questa è stata una falla dovuta probabilmente a una mancanza di sincero impegno di buona parte degli aderenti che erano stati spinti verso il Movimento da un interesse personale o  avevano ragioni superficiali.  Negli ideali bisogna crederci veramente per servirli con entusiasmo e spirito di sacrificio.

Il pericolo maggiore comunque è stato sempre Renzi. Il M5S ha trattato le condizioni dell’intesa con Zingaretti ma sarà Renzi a determinare la nascita del nuovo governo, di lì a pochi giorni avrebbe provocato una spaccatura all’interno del PD divenendo l’ago della bilancia della coalizione. Sin dal primo momento ha lavorato per sé stesso e per la realizzazione del suo programma che nulla aveva in comune con il governo e soprattutto con il processo di rinnovamento del Paese obiettivo primario degli alleati. Nel frattempo accadono due fatti straordinari ed imprevedibili: una pandemia e lo stanziamento dei fondi europei, un bel mucchio di euro sui quali mettere le mani.

Renzi non è un creativo è solo un simulatore infatti l’ideatore di quanto vuole realizzare è Macron che ha assorbito parlamentari e consenso a spese soprattutto del partito socialista e poi allargare al centro e alla destra moderata divenendone leader indiscusso con pieni poteri.     Usare e tradire; dividere e approfittare della fiducia; screditare ed umiliare; isolare ed annientare coloro con i quali dovresti condividere ideali e progetti secondo gli illuminati della stampa nazionale e della gran parte dei parlamentari italiani è “fare politica”: Renzi incarna la mancanza di scrupoli del principe di Machiavelli e la sete di potere di Macron perché non ha una personalità definita, speriamo che ci risparmi Nerone. 

All’interno del PD Renzi ha sottratto senatori e deputati lasciando aperta la porta a tutti i transfughi possibili ed immaginabili provenienti da qualsiasi schieramento. Ha sempre subdolamente sabotato l’attività del governo da lui stesso voluto, cerca di spaccare il M5S e assorbire tutti i “disertori” e spera di recuperare l’elettorato che aveva voltato le spalle al PD grazie al suo fallimento politico e in ultimo è riuscito a far cadere il governo tra gli applausi della destra e non solo, perché quel “sogno di gloria” è condiviso da una buona parte del PD: ci vuole un bel coraggio a dare credito ad un soggetto simile. Lo hanno definito un giocatore di poker ma la posta in gioco non sono le sue tasche né la sua vita ma i nostri destini e il futuro dei nostri figli.

Inoltre costituiva un ulteriore problema la linea politica scelta dal M5S che avrebbe conseguentemente rivoluzionato  soprattutto il modo di intendere lo sviluppo economico in Italia, il problema della corruzione sarebbe stato affrontato con una normativa severa contro questa grave forma di degenerazione; una normativa atta a limitare l’abuso della prescrizione è stata la causa del siluramento del ministro Bonafede;  occorrevano nuove regole per gli appalti pubblici con controlli certi e competenti per evitare malversazioni, sabotaggi e mal esecuzioni di opere soprattutto ponendo il denaro al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio del profitto. Conte dichiarò immediatamente e a chiare lettere che il governo avrebbe impostato lo sviluppo economico sul modello di Adriano Olivetti attirandosi l’odio della categoria imprenditoriale. Adriano Olivetti fu annientato da Confindustria perché tale modello rappresentava l’esatto contrario del consolidato stile predatorio e antidemocratico adottato dall’imprenditoria rampante. Sia Adriano Olivetti che Enrico Mattei rappresentavano il corretto rapporto tra imprenditoria e sviluppo del Paese senza conflittualità sociali ma, attraverso un’equa redistribuzione delle risorse prodotte dal lavoro promuovendo uno sviluppo equilibrato della società civile su principi di reale democrazia.  

La democrazia “fai da te” di Renzi & C. (destra e sinistra per me pari sono) e soprattutto della Confindustria, attraverso il suo presidente stanno travolgendo il processo di rinnovamento iniziato tra mille difficoltà dal M5S e dal premier Conte. In un articolo di una testata nazionale venivano riportate con molta chiarezza le “ragioni” espresse dal presidente di Confindustria Bonomi per non volere Conte a capo dell’esecutivo: il “capitale” non è stato tenuto in debita considerazione dal premier che da buon tutore degli interessi degli italiani non ha chinato la testa all’esercizio arbitrario del diritto di prelazione sulle risorse pubbliche come ha sempre fatto. L’imprenditoria italiana è ormai al declino: sono stati venduti tutti i più prestigiosi marchi del Made in Italy, buona parte degli impianti di produzione delle imprese stanziate nel settentrione hanno trasferito la produzione nei paesi dove possono realizzare un profitto stratosferico sfruttando la miseria, la schiavitù, il lavoro minorile pagando un salario per la sussistenza, eliminando il 90% dei costi, producendo merce di scarsa qualità, talvolta pericolosa, sfuggendo a qualsivoglia controllo. Occorre "riproggettare e far fiorire" una nuova imprenditoria etica il cui agire poggi su regole che promuvano uno sviluppo armonico della società civile.

La Confindustria avanza pretese inaccettabili sulle risorse che appartengono a tutti i cittadini perché “produce benessere”: dovrebbe dire per chi. Le mense della Caritas lavorano giorno e notte per sfamare gli indigenti; le richieste di aiuto ai servizi sociali sono aumentate a dismisura ancor prima della pandemia; da anni ci sono lunghe file per ricevere pacchi alimentari e aiuti vari per arrivare alla fine del mese; le famiglie con disabili sono in gravi difficoltà; i malati affetti da patologie gravi sono a rischio non solo per la pandemia; hanno scaricato ogni sorta di veleni nel sud provocando un genocidio e nessuno osa chiedere a questi criminali di assumersene  la responsabilità; il crollo del ponte di Genova è da imputare all’ing. Morandi a causa di un suo errore di progettazione non dichiarato (l’ingegnere è morto nel 1989): va a finire che i parenti delle vittime dovranno chiedere scusa ai Benetton  e risarcirli per il “danno d’immagine”; i responsabili regionali hanno autorizzato il ricovero nelle RSA di molti infetti da virus provocando una strage tra gli anziani per liberare i posti letto negli ospedali; potrei andare avanti, avrei da scrivere per mesi.  

Il Recovery Plan e il programma di governo della destra erano pronti e nelle mani di Salvini da mesi (frutto di accordi tra Confindustria & Lega), idem dicasi per Renzi: basta passarli a Draghi e il gioco è fatto. Si può facilmente intuire che in un mese tutto ciò che hanno realizzato il M5S e Conte e le scelte che ne sono state alla base verrà cancellato.  

L’Italia è come il Titanic, la nave affonda ma l’orchestra continua a suonare e i passeggeri in abiti da sera continuano a ballare (mentre i furbetti hanno preso il largo con le scialuppe già da tempo). Il salvatore della patria che prenderà il timone al posto di Conte è colui che ha guidato le privatizzazioni svendendo le ricchezze pubbliche italiane agli acquirenti stranieri e al gotha del nord, un esempio nostrano per tutti: Benetton, Castellucci & C. con la loro “filosofia” imprenditoriale hanno mandato al creatore 84 persone, fatto crollare un ponte e messo al rischio tutto il resto ma non hanno mai ammesso alcuna responsabilità, di rimando con i profitti si sono comperati mezzo sud America.  

Questa è gente che considera l’essere umano un’appendice del capitale che può essere sacrificato al profitto, applicano sperimentalmente teorie economiche di cui non immaginano neanche le conseguenze sulla collettività, in fondo a loro il risultato non interessa perché non li può toccare, al massimo ne fanno argomento per le loro conferenze pagate a peso d’oro o ci possono scrivere un libro guadagnando sopra le disgrazie che hanno seminato.

Vediamo i costi che dovranno pagare gli italiani.  Il decreto legge Ristori 5 è sospeso (l’ultimo per tamponare l’emergenza a detta del ministro dell’Economia Gualtieri), prevede uno scostamento di bilancio pari a 32 miliardi di euro (già autorizzato dal Parlamento - in parte a fondo perduto) destinati al blocco dei licenziamenti fino al 30 aprile per tutti lavoratori e per le successive 26 settimane selettivamente per aiutare le imprese in grave crisi oltre a finanziare altri capitoli di spesa riguardanti settori vitali dello stato e categorie di lavoratori pubblici. Sarà cancellato il reddito di cittadinanza e cancellati i tutors che avrebbero dovuto aiutare i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma in Italia si progetta bene ma si realizza male purtroppo! Le crisi di onnipotenza di Renzi metteranno sul lastrico molte famiglie e imprese e questo giocherà a favore del sistema partitocratico che rialzerà la testa a danno delle persone oneste.

La Confindustria rappresenta i propri ed esclusivi interessi, spadroneggia a suo piacimento in tutti i settori istituzionali, è divenuto un vero e proprio elemento destabilizzante perché non è un fattore correttamente integrato nel tessuto del Paese ciò sta provocando un grave sbilanciamento dei poteri all’interno dello Stato recando un grave pregiudizio al suo corretto funzionamento.  Il sopravvento dell’economia sul sistema politico ha provocato un eccessivo accentramento delle risorse al nord a discapito della restante parte del Paese.  

Stranamente tutto questo evoca in me le squallide performances di Wanna Marchi con il mago Do Nascimento.

Draghi sicuramente ci farà rimpiangere i vari lock down.