“C’è grande preoccupazione…”, “Sono sconcertato/a…”, “Sono molto preoccupato/a…”, “Bisogna essere allarmati…”, “Vigileremo…”; sono solo alcune delle affermazioni che circolano in ambito politico, giornalistico e intellettuale soprattutto dopo le elezioni dei Presidenti delle Camere e la presentazione della lista dei Ministri del nascente Governo di centro-destra (o viceversa per i più preoccupati…).

Il principale timore palesato è che si apra un funesto periodo di oscurantismo, e che vengano cancellati i diritti civili sanciti dalle attuali leggi o dalla Costituzione. Mi sento di rassicurarli: nessuno li negherà, nessuno li modificherà, nessuno li abrogherà.

La verità è che mentite sapendo di mentire, seminate dubbi e paure nell’opinione pubblica per tenere alta la tensione sociale e non far abbassare la guardia ai “pasdaran” del vostro regime culturale che rischia di perdere colpi; la buttate in caciara perché la bandiera dell’antifascismo permanente sventolata in campagna elettorale è a mezz’asta, dopo la sonora sconfitta, e forse dovrete riporla almeno per un po’, visto che non attecchisce più neanche tra i vostri ex elettori che hanno preferito non votare, ignorando la vostra chiamata alle armi contro il pericolo della restaurazione del regime.

Sbraitate, strillate e strepitate per l’elezione di La Russa e Fontana, temete per la loro storia, cultura e orientamento religioso, pur sapendo che i Presidenti delle Camere non possono proporre leggi né eventuali abrogazioni, e non possono neanche partecipare alle votazioni; possono influire sul calendario dei lavori parlamentari, ma se con Fico e Boldrini la sinistra non è riuscita ad approvare il DL Zan, forse tutta questa influenza è più formale che sostanziale…; quanto avremmo dovuto sgolarci e quali fantasmi avremmo dovuto agitare quando negli anni a tali cariche si sono succeduti personaggi come Ingrao (partigiano e irriducibile comunista della prima ora), Napolitano (che difese l’invasione sovietica dell’Ungheria e dell’allora Cecoslovacchia…), Nilde Iotti (compagna di Palmiro Togliatti), Bertinotti (segretario del Partito della Rifondazione Comunista)? Oppure la vostra supponenza culturale si spinge al punto di pretendere che tali personaggi che hanno segnato la storia della sinistra debbano comunque essere ritenuti “imparziali” o super partes? Se voi siete in apprensione per la presenza del “fascista” La Russa, noi avremmo potuto essere infastiditi per aver dovuto sopportare di vedere affissa per nove anni negli edifici pubblici l’immagine del “comunista” Napolitano, magari al posto del Crocefisso? E se voi avete paura della restaurazione del regime fascista, noi avremmo potuto legittimamente preoccuparci di essere invasi dall’URSS come l’Ungheria e l’ex Cecoslovacchia?

Avete lapidato Fontana additandolo come un conservatore che crede in principi antiquati, retrogradi e medievali, solo perché di orientamento tradizionale; o forse perché ha osato professarsi cristiano e soprattutto cattolico invece di nascondersi?

E non mi dite che temete veramente che poche decine di fedeli, che tutte le domeniche in una sperduta chiesina delle campagne venete partecipano (forse insieme a Fontana…) alla messa celebrata in latino nella forma preconciliare, possano attentare alla laicità dello Stato? Sarà senz’altro, anzi lo è, un modo anacronistico di vivere la fede, forse estremo e scollegato dalla realtà, ma non sono certo i “Beati Paoli” né una cellula terroristica, e non si riuniscono certo in gran segreto, visto che sono stati subito rintracciati con uno semplice servizio giornalistico; non muoveranno nessuna sanguinosa crociata contro i paladini dell’aborto o delle famiglie arcobaleno, e non faranno irruzione armati di rosario a qualche gay pride da voi patrocinato: sono innocui, fidatevi!

Sapete bene che tali diritti non verranno toccati, perché nessuno avrà l’audacia necessaria per modificare o abrogare leggi né i numeri per riforme costituzionali; il vostro allarme è dunque strumentale e volto a destabilizzare, o ancora peggio a provocare, né più e né meno di quello che succede dall’altra parte con esponenti ai quali da sempre è affidata la “contraerea” (vedi Gasparri…): sono schermaglie di sfida che non avranno seguito.

Ma se i diritti di cui siete strenui difensori non saranno toccati nella sostanza, non potete certo pretendere che chi governa dia seguito a vostre proposte o sia favorevole all’approvazione di provvedimenti in contrasto con la cultura e la volontà degli elettori; il Paese è diviso almeno in due (non parliamo di maggioranze…) per quanto riguarda valori, sensibilità e aspettative di società, senza starle a ricordare; prendete dunque atto di non essere l’espressione culturale ed intellettuale prevalente, o almeno non più, o almeno non ora. Siete come un leone in gabbia perché non potrete incoraggiare la deriva progressista della società italiana e, soprattutto, non potrete forzarne ideologicamente regole e valori.

Ma state tranquilli, la democrazia non è in pericolo, e non sono in pericolo i diritti acquisiti; spero, però, come gli altri elettori di centro-destra (o viceversa…), che l’indirizzo di questo governo sia diverso dai precedenti: che alcune misure assistenziali siano rimodulate (Rdc) senza comunque negare assistenza personale e sociale ai soggetti bisognosi e senza respingere le diversità, che ai diritti inalienabili vengano affiancati doveri irrinunciabili, e che il merito diventi prassi e non eccezione; per i provvedimenti economici la strada verrà probabilmente tracciata altrove…

Mettetevi l’anima in pace: non vi resta che vigilare (giustamente) che le scelte che verranno prese non siano antidemocratiche o in contrasto con la Costituzione, anche se sarete sicuramente in buona compagnia con le piazze e con gli organismi sovranazionali che si sono già fatte carico di tale impegno.

Infine un suggerimento spassionato: per evitare continui bruciori di stomaco e nausee, prendete seriamente in considerazione la possibilità dell’esistenza di una vita oltre il fascismo; ne guadagnerete almeno in salute…