Il giornale colombiano "Cambio" riferisce il racconto un ex militare che svela quali sarebbero i metodi di reclutamento di mercenari che il governo di Kiev sta attuando anche in Sudamerica.

Si tratta dell’intervento diretto delle autorità consolari e persino della ambasciate di Ucraina nei vari Paesi del mondo. Il colombiano intervistato dal giornale mostra i messaggi ricevuti via chat che invitano a presentarsi all’ambiasciata ucraina locale per unirsi alla “difesa della sicurezza in Europa e nel mondo (...) a fianco degli ucraini contro gli invasori del XXI secolo”.

Il console onorario dell’Ucraina a Bogotà ha definito “falsità” quanto si dice in merito e sottolinea che coloro che vanno a servire insieme all’esercito ucraino lo fanno volontariamente e soprattutto senza che le autorità di Kiev agevolino il lungo viaggio dal Sudamerica.

Al momento dell’inchiesta di "Cambio" erano almeno 50 ex ufficiali colombiani che avevano fatto partire le procedure di ammissione per diventare mercenari di Zelensky. Invece della sessantina di argentini che si sono presentati per andare in Ucraina pare non ne sia stato preso nessuno.

Il motivo è politico: nonostante la loro alta preparazione, trattandosi in alcuni casi persino di veterani del 1982 (guerra delle Falkland/Malvinas) i selezionatori di Kiev ritengono che tra il governo di Buenos Aires e il Cremlino vi siano relazioni positive tali da poter evidentemente compromettere il lavoro dei mercenari argentini.