Le stime di vendita trimestrali sono state inferiori alle attese, così come le previsioni sulle future vendite per il periodo natalizio. Risultato? Le azioni di Amazon sono crollate fino al 10% nelle contrattazioni prima della campana di venerdì, per diminuire le perdite dopo l'apertura ad un -7%.

Nonostante Amazon sia da considerare il negozio più grande e più fornito al mondo, anche per Jeff Bezos potrebbero esserci degli ostacoli nell'espansione della sua "creatura", che pareva inarrestabile.

Da inizio anno le azioni del gigante di Seattle sono cresciute del 52%, ma ci sono degli ostacoli al suo sviluppo sia nel mercato statunitense, con Best Buy, Target Corp e Walmart Inc. che hanno intensificato i loro investimenti e la loro presenza nel mercato digitale, che in quello internazionale, che assicura ad Amazon il 27,5% delle vendite totali, con un sensibile rallentamento del dato tendenziale del terzo trimestre.

Ma sono pochi gli analisti che scommettono su un'inversione di tendenza verso il segno meno nella crescita di Amazon, anche se quasi tutte le aree di business indicano segnali di rallentamento.  

Stesso problema registrato anche da Alphabet (Google) che ha mancato, seppur non di molto, le stime sul fatturato del terzo trimestre, provocando un ribasso nella quotazione del titolo.